D’obbligo non soffrire di vertigini

“Tucano 430 Montana 4” può arrampicarsi su pendii inclinati fino al 30 per cento e lavorare su traversi del 38 per cento. All’atto pratico non c’è collina che la possa fermare, ma chi siede al volante deve avere il “pelo” necessario per affrontare le situazioni di lavoro più estreme

Claas Tucano 430 Montana 4

Tucano 430 Montana 4”, la mietitrebbia collinare regina di casa Claas, non rappresenta una novità per il settore. Fu lanciata infatti nel 2015 e quindi già da oltre un anno batte le colline del Bel Paese lavorando senza problemi su pendii che metterebbero in crisi la maggior parte dei mezzi semoventi agricoli e industriali, oltre a molti suv di ultima generazione. Basti pensare a tale proposito che il Codice della Strada considera “pericolose”, e quindi oggetto di specifica segnaletica, le discese e le salite aventi pendenze superiori al sei per cento, vietando infrastrutture che abbiano pendenze massime superiori al dieci per cento. Ebbene tali inclinazioni per le “Montana” sono assolutamente irrilevanti visto che possono operare senza perdite di efficienza su pendii inclinati del trenta per cento o addirittura del 38 se affrontati in senso trasversale, situazioni che anche i fuoristrada estremi devono approcciare con cautela e comunque guardandosene bene dal trasportare le sei o sette tonnellate circa di carico che si ritrova a muovere la “430” quando il suo cassone da sette metri cubi e mezzo di capacità è pieno. Anche in tali situazioni la “Tucano” opera in effetti in totale sicurezza mantenendo perfettamente orizzontali sia gli organi di lavoro sia la cabina dell’operatore, con quest’ultimo che oltre a saper gestire la macchina deve anche garantirsi di non soffrire di vertigini visto che si ritrova seduto a più di due metri da terra e quando guarda verso valle rischia di veder posizionata la “terra” qualche decina di metri più in basso. Performance si assoluto rilievo quindi quelle proposte dalla “Montana”, frutto di un sistema di livellamento originale Claas oggi giunto a una completa e totale maturazione tecnologica. Si basa sulla presenza di un assale posteriore basculante e su una analoga struttura anteriore i cui movimenti sono pilotati da specifici cilindri idraulici di elevata capacità dotati di valvola di blocco bilanciata. A coordinare il lavoro dei cilindri provvede un sistema elettronico che riceve i dati di inclinazione longitudinale e trasversale della macchina da un inclinometro ubicato in posizione baricentrica rispetto al mezzo e il tutto è poi completato dalla presenza del supercollaudato sistema Claas “AutoContour”, preposto al brandeggio altimetrico delle tesate la cui presenza contribuisce anche a migliorare la raccolta in caso di prodotti allettati. Anche “AutoContour” opera grazie a cilindri idraulici che pilotano un impianto di sollevamento interfacciato con un sistema antidumping di tipo oleopneumatico che assicura la costanza della pressione al suolo della barra. Il tutto è poi integrato da una valvola di sicurezza per il comando della ralla che permette lo staffaggio delle varie testate al canale di alimentazione della macchina, valvola che in abbinamento a un sensore di posizione rende il sistema idraulico di gestione più reattivo e dinamico. L’operatore deve in definitiva preoccuparsi solo della guida e della gestione dei gruppi di lavoro, fermo restando che anche questi ultimi possono operare per via automatica grazie agli automatismi resi disponibili da sistema “Cebis”, un monitor touch screen che permette proprio di programmare tutte le funzioni operative della raccoglitrice adeguandole se necessario alle esigenze del momento e anche di controllare la funzionalità dei singoli gruppi operativi. Fra questi anche quelli di lavoro, supervisione che sulle ultime generazioni di “Montana” si giova della presenza di uno speciale quantimetro che misura in tempo reale la produzione in tonnellate/ora, il tasso di umidità del raccolto e la resa del terreno, tutti dati che il sistema “Telematics” può poi rendere disponibili, assieme a molti altri e sempre in tempo reale, anche a chi opera nella sede centrale dell’azienda che ha appaltato il lavoro o che è proprietaria dei terreni su cui si opera. All’atto pratico “Tucano 430 Montana 4” propone tutti i più evoluti sistemi messi a punto da Claas per ottimizzare il lavoro delle sue mietitrebbia, affermazione peraltro valida anche a livello di sistema di separazione che apre con la presenza del super brevettato gruppo “Aps”, un insieme di tre rulli, un pre-battitore, il battitore vero e proprio e un acceleratore, che nel loro insieme permettono di realizzare un flusso di prodotto omogeneo e fino al 33 per cento più veloce dei flussi tradizionali. Il raccolto rende fino al 30 per cento della granella già in fase di pre battitura permettendo agli organi di separazione successivi di operare in maniera più fluida e meno stressante per il raccolto. Ciò permette di far lavorare i successivi scuotipaglia in maniera molto rispettosa nei confronti della paglia qualora quest’ultima fosse da conservare. Gli scuotipaglia sono asserviti da forche arieggiatrici operanti ad alta frequenza, la pula è dispersa da un ventilatore a quattro turbine e nel caso la paglia fosse da trinciare è stato previsto un nuovo sistema trinciapaglia di più facile inserimento rispetto a quanto proposta dalle macchine della precedente generazione. Da segnalare anche la presenza di soluzioni tecniche tese a enfatizzare la versatilità della raccoglitrice e quindi la sua capacità di operare su raccolti diversi senza dover subire fermi di adeguamento troppo prolungati. Rientrano in tale ottica il sistema idraulico che regola il controbattitore e gli attacchi rapidi, meccanici, idraulici ed elettrici, previsti sulla già citata ralla di supporto delle testate.

Related posts