Fendt: capostipiti tecnologici

Le rinnovate serie “300 Vario” e “700 Vario” di Fendt portano al debutto la nuova filosofia di comando “FendOne”, soluzione volta a unificare su un’unica piattaforma i processi di pianificazione e di gestione delle quotidiane attività.

Fedele a una strategia aziendale che declina il proprio dna tecnologico in un’ottica di massima concretezza, Fendt ha avviato lo scorso mese di febbraio la produzione delle sue rinnovate serie “300 Vario” e “700 Vario” estendendo a tutte le versioni a listino la possibilità di usufruire della filosofia di comando “FendtOne” presentata ad Agritechnica 2019 lo scorso novembre. Quest’ultima rappresenta la principale novità della stagione commerciale 2020 del Marchio tedesco, proponendosi a tutti gli effetti quale soluzione tesa ad automatizzare l’intero controllo delle attività aziendali grazie all’integrazione completa dei sistemi di gestione software presenti sui trattori della Casa di Marktoberdorf con quelli aziendali di controllo da remoto.

Ciò attraverso l’unificazione su un’unica piattaforma dei processi di pianificazione e di esecuzione delle quotidiane applicazioni  che non penalizza mai la semplicità d’impiego permettendo anche agli utenti di gestire e modificare la visualizzazione dell’interfaccia grafica in pochi passaggi. Ne deriva la possibilità di creare consolle personalizzate e specifiche per ciascuna lavorazione visualizzabili su un display digitale da 10 pollici di diagonale posto sulla colonna dello sterzo e riportante tutti i principali parametri operativi della macchina. Tale terminale è poi affiancabile in funzione dell’allestimento scelto da un secondo monitor da 12 pollici installato su un bracciolo multifunzione e comandabile attraverso un nuovo joystick ergonomico.

A beneficare di tale innovazione, come già anticipato, le serie “300 Vario” e “700 Vario” model year 2020 che di fatto inaugurano un percorso evolutivo destinato a trasporre progressivamente la filosofia di comando “FendtOne” sull’intera gamma Fendt, abbracciando sia gli allestimenti più evoluti “Profi” e “Profi+”, sia le versioni d’attacco “Power” e “Power+”, con quest’ultima riservata ai campo aperto di media-alta e altissima potenza e quindi non disponibile sui modelli “300 Vario”. Dal canto loro, i “300 Vario” model year 2020 si propongono invece oggi attraverso cinque differenti modelli, uno in più rispetto alla serie di precedente generazione, che coprono un range di potenze massime compreso tra i 100 e i 152 cavalli, prestazione quest’ultima realizzata dall’inedita versione top di gamma “314 Vario” attraverso il sistema di controllo “DynamicPerformance” che garantisce fino a dieci di cavalli di potenza in più rispetto alla taratura massima quando la centralina percepisce assorbimenti energetici tali da rendere necessario un surplus di potenza.

Ne deriva quindi una gestione puramente dinamica che non si lega alla velocità di avanzamento o alle attività in corso, ma che viceversa adegua l’erogazione in base alle reali esigenze applicative del trattore. Grazie a ciò, il nuovo “314 Vario” ben si presta a supportare le attività delle aziende di piccole e medie dimensioni che normalmente impiegano trattori agili e compatti anche in saltuarie lavorazioni pesanti, complice anche la presenza, come sull’intera serie, di motorizzazioni Agco Power a quattro cilindri da quattro litri e 400 centimetri cubi emissionati stage V attraverso la contemporanea presenza di sistemi scr per il post trattamento degli ossidi azotati, di catalizzatori doc e di filtri anti particolato dpf, senza quindi il ricorso a impianti egr di ricircolo dei gas di scarico che inciderebbero in maniera negativa sul rendimento termodinamico delle unità.

Emissionati stage V ovviamente anche i sei modelli che fanno capo alla serie “700 Vario”, tutti equipaggiati con motorizzazioni Deutz a dei cilindri da sei litri e 100 centimetri cubi che mettono a disposizione tarature massime che spaziano dai 144 cavalli della versione d’attacco “714 Vario” ai 237 cavalli del top di gamma “724 Vario”, prestazioni realizzate sulla base di alimentazioni “Dcr”, acronimo di “Deutz Common Rail”, operanti ad alta pressione, distribuzioni a quattro valvole per cilindro e sovralimentazioni asservite da impianti aftercooler che nel loro insieme concorrono a realizzare curve di coppia lineari e progressiva, foriere di consumi contenuti anche durante le applicazioni più impegnative e gravose.

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