Ferrari: dalle Alpi alle piramidi

La serie di isodiametrici Ferrari “Thor L80N” si compone di otto diversi modelli, ciascuno dei quali pur risultando un perfetto trattore multiruolo è finalizzabile a ben precise attività. Dai settori specialistici a quelli foraggeri, crossando anche gli aziendali.

La denominazione è una sola, “Thor L80N”, e questo potrebbe far ipotizzare che si sia alle prese con un ben preciso modello. In realtà si parla di una linea di prodotto, di otto diverse macchine rese tali da caratteristiche costruttive univoche e dedicate. Fatti salvi motori, trasmissioni e i carri “Os-Frame”, gli otto modelli differiscono in effetti fra loro nei sistemi di sterzo, nei posti guida e negli assetti, oltre che per la possibilità di disporre o meno di cabine. Accade quindi che alla tradizionale multifunzionalità che caratterizza tutti i trattori Ferrari, si associ la possibilità di finalizzare l’uso di ogni macchina giocando non solo sugli optional, prassi consolidata nel settore e che Ferrari fa propria offrendo una vasta gamma di pneumatici agricoli e garden, ma anche su concrete e radicali soluzioni progettuali quali, per esempio, i già citati sistemi di sterzo che possono essere tradizionali o articolati.

Nel primo caso la macchina è del tutto tradizionale e quindi si propone quale trattore eclettico e facile. Lo sterzo articolato enfatizza invece la manovrabilità e quindi risulta ideale per operare nell’ambito di coltivazioni caratterizzate da capezzagne strette o praticate in ambiti angusti come per esempio risultano spesso essere i vivai. A vantaggio dell’articolato anche il fatto che le ruote posteriori si muovono seguendo le stesse traiettorie di quelle anteriori minimizzando di conseguenza l’impatto sul terreno del trattore. Il carro “Os-Frame” dal canto suo permette agli assali di basculare fra loro sulla base di un angolo massimo di 15 gradi cosa che assicura il perfetto appoggio dei pneumatici sul terreno anche se si sta lavorando su fondi molto accidentati.

In questo caso si rivelano preziosi anche il sistema di trazione integrale permanente, che su strada non impedisce di marciare a 40 chilometri/ora, e la possibilità di bloccare o sbloccare per via elettroidraulica i differenziali operando o solo sul posteriore o in contemporanea su entrambi i gruppi. Sempre sullo sconnesso si apprezza poi il perfetto bilanciamento della macchina quando dotata di attrezzature al posteriore indotto dal motore a sbalzo, prerogativa che risulta particolarmente utile in ambito foraggero, settore cui i “Thor L80N” guardano con le versioni “Mt” che possono giovarsi di baricentri ribassati e carreggiate larghe così da garantire la massima stabilità possibile quando si opera su terreni caratterizzati da forti pendenze trasversali.

Vale la pena di precisare che tutti i “Thor L80N” avanzano una lunghezza di tre metri e 761 millimetri, ma possono far variare le loro larghezze fra un minimo di un metro e 12 centimetri e un massimo di un metro e 96 centimetri, dimensioni modulabili giocando sulle misure dei pneumatici e sull’adozione di cerchi registrabili in luogo di quelli fissi. Le gomme ovviamente condizionano anche le luci libere al suolo che possono passare da un minimo di 161 millimetri a un massimo di 294, con le prime che risultano particolarmente indicate per far fronte a lavorazioni collinari o montane e le secondo che per attività condotte anche in ambiti forestali. Di fatto si può affermare che non esista in tutta la Penisola un solo ambito di lavoro specialistico che non sia approcciabile dai “Thor L80N”, a maggior ragione se si pensa che i posti guida possono essere reversibili e cabinabili con due diversi vani.

I posti guida reversibili sono realizzati sulla base di piattaforme isolate dal carro mediante silent block, si propongono con pedaliere sospese di tipo automobilistico che seguono la rotazione della piattaforma, dispongono di idroguide dotate di inversori di flusso e per facilitare le rotazioni sono previsti pistoni ad aria che collabora all’alzata della poltrona di guida. Il sistema opera in soli dieci secondi permettendo all’operatore di lavorare guardando in maniera diretta sull’attrezzo, possibilità che molto facilita le attività foraggere, le movimentazioni aziendali, le lavorazioni in vigneto e quelle espletate in ambito garden. La reversibilità dei posti guida non impedisce inoltre di equipaggiare le macchine con vani abitabili chiusi, disponibili in versione “Comfort” a sei montanti e in versione “Conica” a quattro montanti. Fra le due soluzioni cambiano essenzialmente le larghezze visto che le dotazioni sono le medesime.

Le cabine coniche sono in effetti più strette per permettere ai “Thor” di operare anche in vegetazioni fitte senza arrecare danni, ma conservano omologazioni, sistemi di riscaldamento e climatizzazione e standard di visibilità dei vani “Comfort”. Facile in ogni caso l’accesso grazie alle ampie portiere e ai tunnel centrali di dimensioni abbastanza contenute e di serie anche gli oblò previsti nella parte posteriore dei tettucci per permettere un agevole brandeggio di eventuali carichi movimentati con caricatori o pallet. Da segnalare che le cabine non limitano la possibilità di scegliere fra sterzi tradizionali e articolati e che la loro presenza permette di disporre di I due fari di lavoro posteriori orientabili e i due fari anteriori integrati nei tettucci che, uniti ai quattro gruppi ottici a lampade alogene presenti sui parafanghi anteriori e ai due fari led posti a lato della griglia del cofano, illuminano a giorno l’area di lavoro rendendo fruibili i “Thor” anche per attività di manutenzioni viarie, sia estive sia invernali.

Motori italiani ed elettronici

I Ferrari “Thor L80N” sono azionati da dei quattro cilindri Kohler serie “Kdi 2504 Tcr” omologati in stage IIIB essendo i trattori con motore a sbalzo ancora autorizzati a operare sulla base di tale standard. Le architetture sono a quattro cilindri, le distribuzioni operano mediante quattro valvole per cilindro e le vibrazioni9 sono abbattute da specifici contro-alberi.

Sistemi common rail a gestione elettronica operanti a due mila bar di pressione alimentano i due mila e 500 centimetri cubi dei motori contribuendo, unitamente ai sistemi di sovralimentazione di tipo turbo/intercooler, a realizzare i 75 cavalli di potenza massima e i 300 newtonmetro di coppia con minimi consumi nonostante la presenza dei sistemi egr e doc necessari per abbattere le emissioni. Di serie su tutti i modelli un regolatore elettronico che permette all’operatore di impostare e mantenere costante la velocità dei giri motore indipendentemente dalle resistenze proposte dall’attrezzo in uso. Ciò permette anche di stabilizzare le velocità di avanzamento del cantiere di lavoro garantendo flussi idraulici costanti e velocità stabilizzate alle prese di forza. La regolazione dei giri motore avviene in modo rapido e preciso attraverso una consolle posizionata alla destra del volante, con le funzioni di aumento e decremento regime, memorizzazione e richiamo regimi, annullamento dell’acceleratore elettronico e passaggio al regime minimo. Il sistema, di progettazione originale “Bcs Group”, fornisce concreti vantaggi all’operatore soprattutto nelle manovre di fine campo, dove è importante passare rapidamente dal regime di lavoro al regime minimo, per poi richiamare il regime di lavoro una volta rientrati nel filare successivo.

Idrauliche più che adeguate

Quanti guardano ai trattori isodiametrici normalmente necessitano di macchine compatte, agili e stabili per effettuare lavorazioni tutto sommato leggere in ambiti specialistici mediante attrezzature azionate per via meccanica.

Non sono quindi necessarie grandi portate idrauliche, anche alla luce del fatto che i sollevatori di settore vantano capacità dell’ordine di qualche tonnellata. I circa 30 litri di olio al minuto messi a disposizione dall’idraulica di serie dei “Thor L80N” sono quindi più che adeguati, soprattutto se si considera che possono essere implementati a 51 fruendo di una pompa opzionale e che servono interamente per il lavoro in quanto i servizi di bordo sono asserviti da un secondo impianto capace di circa 13 litri di olio al minuto. Cinque i distributori installabili e di 23 quintali la capacità del sollevatore.

Frizioni in bagno d’olio

Un’esclusiva dei trattori isodiametrici Ferrari e data dalla presenza di frizioni motore operanti in bagno d’olio e azionate per via elettroidraulica, quindi caratterizzate da doti di modulabilità e progressività superiori. I gruppi, fruibili mediante una pedaliera sospesa di tipo automobilistico, sono inoltre alloggiati posteriormente, cosa che permette di far passare attraverso lo snodo del carro un solo albero di trasmissione, e possono essere regolate per via elettronica nelle risposte adeguandone l’azione alla lavorazione in corso. La loro azione si esercita su trasmissioni meccaniche sincronizzate a 16 marce rese tutte utilizzabili anche in retro da un inversore meccanico sincronizzato a leva.

Related posts