La vita è fatta a scale…

… c’è chi scende e c’è chi sale. Un’analisi allargata, basata sui dati di immatricolazione globali e di categoria, relativa alle performance proposte dai Marchi presenti nelle varie classifiche

18 mila e 428 sono stati i trattori ufficialmente immatricolati nel 2015, cifra esigua se si pensa che nel 1970 si registrarono circa 48 mila vendite e che per ritrovare volumi analoghi a quelli 2015 si deve viaggiare a ritroso nel tempo per oltre mezzo secolo, fino al 1953, quando le immatricolazioni furono poche unità meno di venti mila. Un mercato commercialmente d’antan quindi, ma che comunque può sorridere alla luce del fatto che dopo anni di continuo calo finalmente si è registrato un punticino di crescita, un’inversione di tendenza che non sposta certo i fatturati dei costruttori in quanto si parla di 256 immatricolazioni in più rispetto al 2014, ma che fa sperare in un futuro più ricco e prospero. E vero che si tratta di una crescita in parte drogata dalle ultime immatricolazioni dei trattori equipaggiati con motori omologati in stage 3A ed è altrattanto vero che diverse immatricolazioni sono riferite e trattori consegnati da tempo agli utilizzatori finali, ma fermi in termini di immatricolazione in attesa che si avviassero i Piani di sviluppo rurali. Vedere un bilancio in nero dopo anni di rosso però fa comunque bene allo spirito, a maggior ragione se si considera che sono risultati in crescita segmenti di mercato tipicamente “italiani”, come quello dei cingolati che dopo decenni di lento ma inesorabile calo hanno finalmente rialzato la testa aumentando di quasi il venti per cento, 204 macchine, la loro presenza. Buona, circa un dieci per cento in più, anche la performance dei trattori specialistici da vigneto e frutteto che grazie alle loro 361 unità in più dominano la classifica dei dieci trattori più immatricolati in assoluto. Meno dinamici e, anzi, in calo, gli isodiametrici. Piazzano anche loro due macchine nella classifica assoluta, ma chiudono la stagione con un calo del sei per cento circa, andamento vicino a quello seguito dai trattori da campo aperto che perdono 128 unità, quasi tutte concentrate nelle classi dei compatti e degli utility. Tengono infatti gli aziendali e i trattori di media potenza e crescono i mezzi di alta potenza, anche se con numeri limitati visto che si tratta di macchine che richiedono investimenti cospicui.

New Holland

La Casa italo-statunitense è sempre leader di mercato, ma ha visto i suoi volumi finali 2015 ridimensionarsi di un dieci per cento circa con una conseguente riduzione della propria penetrazione di circa tre punti. Le Top Ten di categoria evidenziano però una sostanziale tenuta dei modelli da sempre più gettonati e una crescita nel settore delle altissime potenze, degli specializzati e dei cingolati. Probabile quindi che il calo di fine 2015 sia momentaneo, soprattutto alla luce del fatto che risulta molto concentrato nella classe “B-Trattori utility”, settore in cui la Casa ha visto ridotti i suoi volumi di quasi 300 macchine, un 65 per cento circa del totale, causa l’uscita di scena dei modelli “T4000” che i “T4” non hanno pienamente sostituito causa le loro strutture più massicce.

Landini

 

Probabile che a Fabbrico i risultati 2015 siano stati festeggiati con entusiasmo. Il Marchio emiliano migliora infatti le sue performance di mercato immatricolando 220 trattori in più rispetto al 2014 e si riconferma quale secondo costruttore nazionale. Le migliori performance nelle classi dei trattori specialistici e cingolati, dove aumenta le immatricolazioni di quasi 150 unità nonostante una concorrenza che non è certo di secondaria rilevanza. Gli “Azzurri” tengono inoltre nei settori dei compatti e degli aziendali, ambiti in cui si affacceranno presto nuove macchine che affiancheranno quelle che il gruppo Argo Tractors ha messo a punto nel corso del 2015 per allestire una gamma di trattori di media e alta potenza che daranno sicuramente filo da torcere agli attuali big del comparto.

Same

Con un allungo finale degno dei migliori sprinter la Casa di Treviglio chiude in positivo il 2015 con 59 trattori immatricolati in più rispetto al 2014 sorpassando sul classico filo di lana il suo rivale più diretto e conquistando il terzo posto assoluto di mercato. A livello di classi riconferma la sua leadership nel settore dei compatti con l’inossidabile “Solaris 55”, si difende egregiamente nei segmenti utility e aziendali e non manca di essere protagonista in ambito specializzato. Soffre invece nei settori che integrano i trattori di potenze superiori a partire dalle medio alte, classi che però il Gruppo presidia con successo con mezzi di altro colore, il verde di Deutz-Fahr, lasciando ipotizzare strategie commerciali tese a non dar luogo a concorrenze interne.

John Deere

Dal terzo posto del 2014 al quarto, ma solo per un soffio, 41 macchine su oltre mille e 700, e comunque con un incremento di quote e di volumi che altri costruttori farebbero la firma per realizzare. Un 2015 di successo quindi per la Casa del Cervo che continua a vivere da protagonista il mercato nazionale piazzando 177 unità in più anno su anno, quasi tutte inserite nei segmenti delle medie, alte e altissime potenze. Macchine “pesanti” quindi, nel senso che danno luogo a margini di rilievo, e spalmate su un ampio range prestazionale. Non realizzano primati in alcuna classe a livello di singolo modello, ma esprimono volumi complessivi importanti nei segmenti dedicati ai contoterzisti e alle grandi aziende. Da segnalare che la Casa sta crescendo anche nel segmento degli specializzati. Non è in classifica perché i volumi a livello di singolo modello sono ancora modesti, ma l’incremento globale è di 77 unità.

Lamborghini

Quinto costruttore fra quelli generalisti e sesto assoluto dopo Antonio Carraro, Lamborghini, con un immatricolato di 886 unità, 58 delle quali in incremento rispetto al 2014, si conferma il secondo brand del gruppo Same Deutz-Fahr risultando senz’altro il primo in termini di nobiltà storica, posizione peraltro maturata anche grazie al traino indiretto di immagine esercitato dalle omonime vetture supersportive. Buone in particolare le performance nelle classi dei compatti, degli utility e degli aziendali, mentre è meno consolidata la presenza nelle fasce di potenza medio-alte nonostante siano presidiate da nuovi e validi modelli. Negli specialistici perde una manciata di unità e di conseguenza quote di mercato, mentre si difende nel segmento dei cingolati soprattutto grazie al modello da 110 cavalli.

Deutz-Fahr

Ottimo risultato per il marchio “straniero” di Same Deutz-Fahr, quello cui è affidato il compito di rappresentare tecnologicamente le capacità progettuali e costruttive del Gruppo. Si piazza al sesto posto fra i costruttori generalisti, un pelo al di sotto di Lamborghini, con 814 trattori immatricolati, performance resa significativa sia dal recupero di 138 unità rispetto al 2014 sia dal primo posto conquistato per il terzo anno di seguito nella classe “F-Trattori di alta potenza” con “7250 Ttv”. A tale exploit si abbinano poi la presenza fra i compatti di “AgroKid 230” e di 135 macchine specializzate che nel loro complesso rappresentano un volume di rilievo anche se nessuna di essa rientra in classifica, probabilmente anche a causa di una concorrenza interna di rilievo.

Kubota

Quando Kubota si affacciò per la prima volta sul mercato italiano con i trattori agricoli collocandoli a fianco dei già noti garden ci furono operatori che guardarono l’evento con preoccupazione e altri che invece non lo ritennero degno di nota. Avevano ragione i primi. La Casa giapponese anno dopo anno ha infatti incrementato costantemente la sua presenza superando anche i competitor storicamente più blasonati fino a raggiungere oggi il settimo posto fra i costruttori generalisti con 809 unità immatricolate, 135 in più rispetto al 2014. I migliori risultati li ha ottenuti nel segmento dei compatti e in quello degli utility dove è divenuto leader sul mercato italiano grazie a prodotti affidabili, tecnicamente validi e venduti a prezzi competitivi. Con l’apertura di uno stabilimento europeo e il lancio delle macchine serie “M7001” di media potenza c’è da attendersi che la penetrazione del Marchio si accentui ulteriormente.

Fendt

Il Marchio più ambito del mercato, il sogno nel cassetto di tutti gli agricoltori non chiude il 2015 con grandi performance di crescita avendo immatricolato solo 14 unità in più del 2014, ma può sicuramente consolarsi alla luce di un volume che abbraccia 766 macchine di alta e altissima potenza, dai costi elevati e foriere di altrettanto elevati margini. A maggior ragione se si pensa che all’ormai tradizionale primo posto nella classe “G-Trattori di altissima potenza” affianca anche il primo posto nella classe “E-Trattori di potenza medio-alta”, piazzando poi le sue macchine in tutte le classi che abbracciano trattori da campo aperto da oltre 150 cavalli di potenza. Meno brillanti le performance degli specializzati. I “Vario 200” sono sicuramente leader a livello tecnologico risultando gli unici specializzati mossi da avanzate trasmissioni a variazione continua, ma i prezzi li mettono fuorigioco nel momento in cui vanno a misurarsi con una concorrenza che per qualità e affidabilità non è certo di serie “B”.

Massey Ferguson

Marchio storico di livello mondiale, sul mercato italiano non ha mai sfondato in maniera decisa e forte. Le sue performance migliori risalgono agli Anni 60 e 70 del secolo scorso, quando acquisì, e forse anche salvò, Landini facendo propria parte della produzione emiliana. Poi però tirò i remi in barca diventando una presenza poco più che marginale sul mercato nazionale. Ha chiuso con un simile risultato anche nel 2015, con 599 immatricolazioni e due modelli inseriti fra i cento trattori più amati dagli italiani, ma fuori dalle posizioni di vertice. Un peccato, perché l’offerta è completa, contenuti e prestazioni sono di rango e l’estetica “prende”. In una società sempre più orientata all’immagine, tali contenuti, poichè comuni anche alla diretta concorrenza, non sono però sufficienti per vendere un prodotto se non li si abbina a più ampie e diversificate politiche di sostegno al Marchio.

Claas

Grazie all’acquisizione della divisione macchine agricole del gruppo francese Renault, avvenuta nel 2003, Claas si è rapidamente inserito fra i pochi gruppi industriali di settore operanti a livello globale in grado di proporsi con una gamma completa e originale di macchine e attrezzature agricole. Offre una linea di prodotto che spazia dal foraggero alla raccolta industrializzata e che si anno in anno vede crescere sempre più il contributo fornito dai trattori. E’ accaduto anche in Italia nel 2015, grazie a un incremento di immatricolazioni di 77 macchine la maggior parte delle quali inserite nelle fasce più redditive del mercato, come ben dimostrano i due “Axion” presenti nelle Top Ten delle classi di alta e altissima potenza.

Case Ih

Il secondo marchio per immatricolazioni del gruppo Cnh Industrial paga anche nel 2015 una strategia di Gruppo che gli vieta di presidiare il mercato italiano con trattori specialistici per evitare concorrenze interne alle macchine giallo-blu. Non può quindi raggiungere volumi eclatanti dovendo misurarsi in classi di potenza importanti per prestazioni ma limitate per volumi. Ciò non toglie che 449 immatricolazioni siano un risultato positivo se si pensa che sono state raggiunte senza poter contare su novità di rilevo, le stesse che saranno invece disponibili nel 2016. Le maggiori soddisfazioni continuano ad arrivare nelle classi di alta potenza dai “ Puma” e dai “Magnum”, vere e proprie icone nel mondo dei contoterzisti e delle grandi aziende, cui si sono da poco affiancati i nuovi “Optum”.

Antonio Carraro

Leader assoluto fra i costruttori specialistici e quindi brand di mercato, Antonio Carraro ha vissuto il 2015 all’insegna della riscossa dopo le traversie economiche sofferte nel 2014. Sembra aver superato i problemi e ha chiuso i 12 mesi immatricolando mille e 512 unità, 134 in più rispetto al 2014. Un successo indotto da una gamma quanto mai ampia e completa che permette a ogni agricoltore di disporre della macchina più adeguata alle proprie specifiche esigenze. Ben sei i trattori presenti nella classifica degli isodiametrici e due quelli rientranti nella Top Ten assoluta.

Gruppo Bcs

Costruttore storico operante in ambito agricolo su più fronti, il gruppo Bcs vede sempre la propria produzione suddivisa su tre marchi: Bcs, Ferrari e Pasquali. Questi mettono a segno un immatricolato complessivo rilevante, si parla di 884 macchine, che per poco meno di un cinquanta per cento è in appannaggio a Ferrari, non a caso lo stesso brand che permette anche al Gruppo di conquistare il quinto posto nella classifica degli isodiametrici. La medesima classifica è inoltre presidiata anche con altre quattro macchine, tre delle quali, “Crono K40”, “Siena 6.40” e “Invictus K 400”, realizzano un volume complessivo di 187 unità che se fossero riferite a un medesimo veicolo andrebbero a insidiare il primo posto di categoria.

Goldoni

La presenza di Goldoni fra i marchi che nel 2015 si son messi più in evidenza ha sorpreso più di un addetto ai lavori. Il Costruttore emiliano per quasi tutto l’anno non ha infatti prodotto trattori, tant’è che nel mese di giugno ha avanzato richiesta di concordato preventivo. A seguito di tale azione la Casa è stata poi acquisita dal gruppo cinese Lovol  Arbos, il cui intervento non ha però ancora rilanciato la produzione. I 616 trattori serie “Quasar” presenti nella classica relativa agli specializzati sono quindi indotte da giacenze di magazzino presso la rete e dai ritardi cronici che affliggono le Motorizzazioni. Bello però pensare positivo e considerari 616 “Quasar” quale buon auspicio per il rilancio definitivo del marchio.

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