A prova di buffer-zone

Grazie alle barre da diserbo a manica d’aria “Air Wings” di Caffini è possibile ridurre la deriva dei trattamenti fitosanitari e minimizzare le distanze di rispetto dai corpi idrici

Caffini Air Wings

Le chiamano buffer zone, altresì note come zone tampone, e sono le distanze di rispetto che vanno mantenute nei confronti dei corpi idrici quando si applichino alcuni prodotti fitosanitari. Prodotti che si stima oggi rappresentino circa la metà dei formulati in commercio. In funzione del  profilo tossicologico le buffer zone possono inoltre variare da cinque a trenta metri, come accade per esempio ad agrofarmaci particolarmente tossici per gli organismi acquatici. Più metri da rispettare, ovviamente, meno coltura può essere trattata, con le prevedibili conseguenze che ciò comporta in termini di produttività finale. Peraltro, in una realtà agricola come quella italiana, ove la tipologia media degli appezzamenti va dal medio al piccolo, ridurre le buffer zone permette di massimizzare le superfici trattabili, quindi produttive. Per fare ciò si può ricorrere alle cosiddette misure di mitigazione. Per esempio il Pan, ovvero il “Piano d’azione nazionale”, attuazione della Direttiva europea “Uso sostenibile” degli agrofarmaci, stima nel 70 per cento la mitigazione della deriva in caso si adottino ugelli anti deriva e barre a induzione d’aria. Utilizzando tali misure si può quindi ridurre una buffer zone da trenta metri a meno di dieci. Caffini ha quindi investito su tali soluzioni tecnologiche mettendo a catalogo le barre a manica d’aria note come “Air Wings”, ali d’aria in italiano. Per valutare la mitigazione della deriva dovuta a questa tipologia di barre sono state anche realizzate dall’università di Torino specifiche prove comparative, mettendole a confronto con barre di tipo convenzionale. Per entrambe le tipologie di barra sono stati adottati ugelli Iso 03, pressioni di esercizio pari a tre bar, velocità di avanzamento di sei chilometri orari e altezze della barra comprese fra 50 e 75 centimetri. Dai test in campo è emerso come le maniche d’aria, da sole, possano ridurre la deriva fino al 75 per cento rispetto alle applicazioni con barre standard. Il sistema a manica d’aria “Air Wings” di Caffini ottempera quindi pienamente anche alle più recenti normative in tema ambientale contribuendo a ridurre l’esposizione dei corpi idrici agli agrofarmaci, specialmente se utilizzate in abbinamento agli specifici ugelli antideriva. La serie include barre che spaziano dai 18 ai 24 metri, suddivise in sezioni imbullonate sugli snodi permettendo in tal modo una molteplicità di larghezze impostabili. Fra le peculiarità delle barre della Casa veronese, la presenza di un equilibratore a pendolo, atto a mitigare le oscillazioni della struttura. A ciò concorre un sistema di compensazione variabile dell’oscillazione che agisce sull’equilibratore stesso, amplificandone l’efficacia. Differente infine il materiale costruttivo a seconda che si tratti di sezioni laterali o di snodi. Le prime, a traliccio, sono costituite da alluminio, mentre i secondi sono realizzati con acciaio.

Related posts