Valtra: personal worker

Progettati per raccordare gli aziendali serie “A” con i campo aperto serie “N”, i nuovi Valtra “G” si propongono in quattro tarature di potenza e tre allestimenti tutti ampiamente personalizzabili per rispondere alle diverse esigenze applicative tipiche delle aziende agricole a vocazione mista.

A inaugurare il nuovo programma di rinnovamento della gamma Valtra è l’inedita serie “G”, una serie di macchine che amplia l’offerta della Casa nel segmento dei campo aperto di media potenza delineando anche una ridefinizione dell’intera linea linea di prodotto Valtra giocata sulla possibilità di attingere le denominazione delle serie dalle lettere invece di far ricorso, come la maggior parte dei più importanti Costruttori, ai numeri. Il fatto di avere a disposizione un potenziale bacino di 24 lettere, invece dei classici nove numeri tradizionalmente impiegati nell’ambito della meccanizzazione agricola per identificare le classi delle macchine, rappresenta in effetti un vantaggio che si traduce nella possibilità di meglio differenziare in termini nominali le serie attigue e parzialmente sovrapponibili per potenza e peso, senza dover tuttavia far ricorso a eventuali suffissi che possono creare confusione tra i potenziali clienti.

In tale ottica accade che i nuovi “G” permettano di raccordare gli aziendali serie “A” con i più strutturati campo aperto serie “N”, andando di fatto anche a sostituire i modelli d’attacco di quest’ultima serie, i trattori siglati “N104”, “N114e” e “N124”. Così concepiti i nuovi “G” guardano soprattutto a soddisfare le esigenze applicative delle aziende a vocazione mista, quelle che in campo impiegano i trattori in attività di tipo medio-leggero usandoli anche per le manutenzioni aziendali e i trasporti su strada, attività facilitate da una progettazione volta a coniugare le doti di versatilità tipiche degli aziendali con le capacità operative dei campo aperto medium utility privilegiando sempre e comunque la semplicità e l’economicità d’impiego.

Un obiettivo, quest’ultimo, che è stato in effetti il punto fermo da cui sono partiti i tecnici Valtra al momento di sviluppare i quattro modelli, denominati “G105”, “G115”, “G125” e “G135” e tutti equipaggiati con unità Agco Power a quattro cilindri da quattro litri e 400 centimetri cubi omologati stage V attraverso il contemporaneo impiego di un catalizzatore doc, di un filtro dpf e della tecnologia scr per l’abbattimento degli ossidi azotati mediante iniezioni di urea. Nessun ricorso a impianti egr per il riciclo dei gas di scarico quindi, a tutto vantaggio della possibilità di esprimere senza penalizzazioni erogazioni di potenza massima che spaziano dai 105 cavalli del modello d’attacco “G105” ai 135 cavalli del più prestazionale “G135”.

Grazie al sistema “Sigma Power” le potenze massime possono peraltro elevarsi anche di dieci cavalli quando le macchine sono impegnate alla presa di forza o trainano su strada. Tale opzione è peraltro aperta anche alla taratura di 115 cavalli disponibile nella doppia modalità “Standard” ed “EcoPower”, con quest’ultima realizzata a mille 900 giri invece dei canonici due mila e 100 giri per abbassare anche il regime di coppia massima da mille 500 giri a mille 250 giri e incidere positivamente sul contenimento dei consumi di carburante e, di conseguenza, anche sulla riduzione dei costi operativi. Indipendentemente dalle prestazioni, i motori operano sempre e comunque in abbinamento a una trasmissione powershift a quattro gamme e sei marce che mette a disposizione 24 rapporti in avanzamento e altrettanti in retro, velocità elevabili a 48+48 attraverso un super riduttore opzionale e gestibili anche in automatico attraverso le funzioni “Auto1” e “Auto2”.

La prima gestisce i passaggi di marcia in funzione del carico motore, la seconda permette agli operatori di impostare liberamente i parametri per i cambi marcia ritenuti più idonei in funzione delle attività più spesso eseguite. Alla gestione delle attrezzature e di un eventuale caricatore frontale guarda invece un impianto idraulico da 100 litri, sulle versioni “HiTech”, o da 110 litri al minuto, sui modelli “Active” e “Versu”, che alimenta fino a cinque distributori ausiliari, una presa di forza a due velocità di lavoro, 540 e mille giri, e un sollevatore posteriore da sei mila e 118 chili.

Così configurati i Valtra serie “G” sono quindi in grado di far fronte anche ai cicli di lavoro più impegnativi in totale sicurezza, complice anche la presenza di una cabina ad alta visibilità, cinque metri quadrati e sette infatti la superficie vetrata complessiva, equipaggiabile anche con il sistema di guida reversibile “TwinTrac” che consente un miglior controllo delle attività quando le macchine operano con attrezzature retro-portate, come, per esempio, in ambito foraggero, dove gli ultimi nati in casa Valtra possono peraltro giovarsi dell’eventuale presenza di un sollevatore e di una presa di forza anteriori, rispettivamente da tre mila e 60 chili e a mille giri al minuto, per realizzare cantieri di lavoro in combinata.

Tre gradi di differenziazione

I Valtra “G” sono offerti in tre differenti versioni, accomunate dalla presenza di serie del sistema di telemetria “Valtra Connect”, la cui fruizione è gratuita per i primi tre anni. L’attacco è dato dalla configurazione “HiTech” che affianca a un impianto idraulico a centro aperto e a distributori meccanico anche un classico bracciolo multifunzione che permette di gestire tutti i principali gruppi di lavoro. Un gradino sopra l’allestimento “Active” che propone di serie un impianto idraulico load sensing, operante sempre attraverso distributori meccanici, e la predisposizione alla guida automatica e alle funzionalità per l’agricoltura di precisione, attivabili in via opzionale attraverso il terminale “SmartTouch Extend”. Al top dell’offerta si colloca infine la versione “Versu” che affianca a un impianto idraulico load sensing anche distributori elettronici, gestibili mediante la consolle “SmartTouch” che permette di fruire pienamente di tutti i sistemi Valtra preposti all’agricoltura di precisione.

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