Zootecnia ed emissioni: calcoli incompleti

Il due Novembre scorso il Corriere della Sera se l’è presa ancora una volta con la zootecnia, accusata di essere fra le principali fonti di emissioni di gas serra. Peccato che i calcoli diffusi dal media siano incompleti. Si denunciano le emissioni ma non gli assorbimenti.

Da decenni i Grandi della Terra si accalorano, mai sillogismo fu più pertinente, sul clima. Ultime discussioni in tal senso al G20 di Roma e alla Cop26 di Glasgow. Riunioni organizzate a fine Ottobre proprio per confrontarsi sui temi climatici. Soprattutto Cop26. Come sempre però al termine dei lavori le buone intenzioni prevalgono sulle proposte concrete. E non manca chi non concorda con la maggioranza sulle urgenze in essere. Nel caso specifico Cina e Russia che non si possono certo definire Paesi di serie “B”.

Di fatto una situazione abbastanza cristallizzata e di lentissima evoluzione. Complice anche il fatto che non smettono mai di circolare dati che presi nella loro semplicità distorcono i fatti e quindi confondono le opinioni. Ultimo esempio in tal senso un articolo del Corriere della Sera del due novembre scorso sugli impatti climatici di svariate attività umane. Fra queste, ovviamente, la zootecnia. Ambito da sempre nel mirino di ambientalisti e radical chic e già in passato messo a più riprese sotto accusa anche dal Corriere.

Acqua: consumi e trasformazioni

Il quotidiano non ha mancato ancora una volta di sostenere le tesi ambientaliste proponendo un’infografica che riassumeva due sole variabili. Ovvero i “consumi” di acqua che la produzione di un chilo di carne richiederebbe e le relative emissioni di gas serra. In realtà non c’è alcun “consumo” in quanto l’acqua viene solo “trasformata” sulla base di un ciclo che viene insegnato ai bimbi già alle elementari. Ma che evidentemente i redattori del Corriere hanno dimenticato.

I famigerati 15 mila litri di acqua per produrre un chilo di carne, sono quasi tutti espressione dei fabbisogni idrici delle piante foraggere di cui i bovini si nutrono. Considerando le aree del Pianeta ove prosperano gli allevamenti da carne, la sola pioggia provvede per la maggior parte di tali fabbisogni. Ne deriva che quell’acqua non è sottratta ad alcuno né risulta “consumata”. Zootecnia ed emissioni: calcoli incompleti

Ciclo dell’acqua. Source: Fao 1993, Box 8

Anche l’irrigazione, inoltre, è realizzata attingendo acqua da bacini idrici che vengono riempiti dalle piogge la cui gestione va a compensare i deficit pluviometrici estivi. Una volta sul terreno e nella parte non assorbita dalle piante l’acqua poi percola ed evapora tornando al suo eterno ciclo globale. Risulta alquanto maramaldo e fazioso descrivere questo ciclo come un “consumo” o, peggio, uno spreco. Come sottolineato anche da alcuni report Fao sullo stato dell’agricoltura del Mondo. In particolare quello del 2020 dedicato proprio all’acqua, in cui si evince che le macro-aree mondiali con problemi idrici sono Africa e Asia del Sud. Là dove gli allevamenti intensivi sono minimi a fronte di produzioni industriali su larga scala che operano senza rispettare alcuna precauzione rivolta alla tutela ambientale. Zootecnia ed emissioni: calcoli incompleti



Emissioni di gas serra

Analogo discorso può esser fatto per le emissioni di gas serra. Tema sul quale alla produzione di carne bovina vengono attribuiti 15 chilogrammi di anidride carbonica/equivalente per chilo di carne prodotto. Senza considerare i dati di un secondo report Fao sullo stato dell’agricoltura del Mondo, quello del 2016 dedicato proprio alle emissioni dei gas a effetto serra, in cui si afferma il costante calo di tali emissioni, accade che nei vari computi ci si “dimentichi” sempre di inserire l’anidride carbonica captata dalle colture foraggere per crescere. Cosa invece considerata in uno studio tutto italiano presentato al “3rd Agriculture and Climate Change Conference 2019” di Budapest. Studio in cui si evince un interessante bilancio tra le emissioni totali di gas serra delle attività zootecniche e le quantità sottratte all’atmosfera. In particolare dai foraggi destinati all’alimentazione degli animali.

Emissioni di gas serra per settore 2010. Afolu è acronimo di “Agriculture, forestry and other land
use” . Source: Fao.

Nell’amido e nella cellulosa, polisaccaridi ottenuti tramite il processo di fotosintesi, il carbonio è presente mediamente in ragione del 44 per cento del peso complessivo. Contro il 27 per cento del peso molecolare dell’anidride carbonica. Per la lignina, più complessa come struttura, si può invece stimare un contenuto in carbonio che si aggira intorno al 60 per cento. Facendo un conto elementare si evince che per sintetizzare un chilo di amido o di cellulosa serve circa un chilo e sei di anidride carbonica. Mentre per un chilo di lignina ne servono poco più di due. Quanto sopra accettando anche il fatto che dei tre polimeri citati l’amido può essere utilizzato per soddisfare le esigenze metaboliche umane, cellulosa e lignina no. Non a caso la Fao ha stimato che l’86 per cento degli alimenti dei bovini da carne deriva da fonti vegetali indigeribili per organismi monogastrici come l’Uomo. Miracoli del rumine. Zootecnia ed emissioni: calcoli incompleti

Conclusioni

Vero quindi che l’efficienza di conversione da anidride carbonica a materia vegetale e poi da vegetale ad animale, è molto bassa, fra il dieci e il trenta per cento e quindi serve una gran massa di vegetali per ottenere un’unità di cibo di origine animale. Ma vero anche che il bilancio fra anidride carbonica prodotta e assorbita è a favore della seconda. A conferma, nello studio presentato a Budapest si ricorda come le emissioni delle attività zootecniche sarebbero stimabili in cinque gigatonnellate e sei. Ma per contro l’anidride carbonica captata dall’atmosfera dalle colture foraggere sarebbe pari a 23 gigatonnellate e sette. Oltre il quadruplo. A dimostrazione che se i bilanci tengono conto solo degli output e mai degli input, l’informazione che ne deriva non può che essere fuorviante. Con tutto quel che ne consegue in termini di accuse infamanti al comparto zootecnico nel suo insieme.

Zootecnia ed emissioni: calcoli incompleti

Autore: Donatello Sandroni

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