Bauma 2025 tra ipotesi e realtà

Nonostante la difficile situazione economica mondiale indotta dalle assurde decisioni del Presidente americano Donald Trump in tema di dazi, Bauma 2025 non ha tradito le aspettative di chi inquadra la Fiera quale imperdibile momento di riflessione sulle problematiche attuali con cui deve confrontarsi l’industria dell’off-road e sulle loro possibili evoluzioni

di Jacopo Oldani

Bauma 2025
Bauma 2025

Dal 7 al 13 Aprile, più di tre mila e 500 espositori provenienti da 57 Paesi si son dati appuntamento a Monaco di Baviera. In questa occasione vi era una esposizione sui 614 mila metri quadrati della locale area fieristica le rispettive produzioni, tecnologie e capacità di innovazione. Bauma si è quindi riconfermata il momento clou per la cantieristica internazionale. Ha registrato una presenza massiccia oltre che dei costruttori europei anche di gruppi facenti capo all’Asia, in particolare alla Cina e all’India.

Entrambe particolarmente agguerrite in termini commerciali e decise nel proporsi già a breve oltre che quali fornitori di componenti anche quali costruttori di macchine operatrici. “Digitalizzazione” e “sostenibilità” le parole d’ordine della rassegna, in riferimento all’obiettivo europeo varato nel Dicembre 2019 per rendere l’Unione Europea climaticamente neutra entro il 2050.

Nuovi motori quindi e macchine più efficienti, ma anche loro processi di impiego più razionali, programmati e attuati tenendo conto degli interi cicli di vita delle macchine. Obiettivi ambiziosi, sui quali l’industria molto ha lavorato. I quali, però, sono in discussione dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia per le più complesse problematiche politiche ed economiche. Con queste ultime letteralmente scoppiate fra le mani di politici ed economisti pochi giorni prima dell’inizio di Bauma causa le assurde decisioni avanzate dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in tema di dazi.

Bauma 2025
Bauma 2025

Non hanno condizionato l’aspetto folcloristico della manifestazione visto che gli espositori avevano organizzato le rispettive presenze in tempi non sospetti, ma hanno messo in discussione molte prospettive commerciali di sviluppo. Fra le ipotesi sul tavolo per superare il difficile momento c’è in effetti proprio quella di rivedere gli obiettivi di neutralità climatica lanciati nel 2019 come già aveva chiesto il settore auto e ora lo sta chiedendo l’intera industria per riorganizzarsi in termini produttivi dopo che gli scambi commerciali avranno trovato nuovi equilibri. Da capire quindi se per quanto spumeggiante e spettacolare sia stato Bauma 2025, lo stesso vada interpretato quale momento di avvio di una pausa di riflessione in termini di sviluppo o quale momento di passaggio verso ulteriori e futuri sviluppi.

Dietro le news molte perplessità

Bauma 2025
Bauma 2025

Uno dei settori che a Monaco meglio ha evidenziato il momento di perplessità che sta attanagliando l’industria è sicuramente stato quello motoristico. Le vere novità erano in effetti abbastanza limitate a fronte invece di un nutrito numero di upgrade attuati facendo lavorare i tecnici su unità pre-esistenti. Comune la ricerca di sempre più elevate efficienze conservando però le meccaniche attuali aprendosi alla possibilità di sostenerle con le più diverse alimentazioni.

La carta idrogeno

Fra queste l’idrogeno, vettore che potrebbe davvero lanciare una nuova era industriale e sociale se si mettessero a punto le infrastrutture di produzione e distribuzione oggi inesistenti. Nell’attesa è concreta la possibilità che sulle macchine compatte, di bassa potenza, fino a un massimo di 75 chilowatt, e non soggette a utilizzi continuativi prendano piede le propulsioni elettriche attuate mediante batterie, prodotto che in effetti la maggior parte dei costruttori di motori ha o sta mettendo a catalogo unitamente ai sistemi di supporto e di servizio.

Anche sul full electric però sarà da capire come peseranno i futuri e nuovi equilibri commerciali visto che al momento in Europa di batterie se ne producono pochine e anche volendolo fare si dovrebbe dipendere a livello di materie prime da Paesi che non si possono definire amici.

Titolo: Bauma 2025 tra ipotesi e realtà

Autore: Jacopo Oldani

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