Come bandiere al vento

Da meno sei e sette per cento a meno quattro. In due mesi, da fine marzo a fine maggio, il mercato ha recuperato quasi tre punti grazie alla pubblicazione dei bandi psr nelle regioni che ancora non lo avevano fatto. Un trend che conferma l’attuale stato di improgrammabilità del settore

Foto notizia 4 Esterna articolo)A volte crescono e a volte calano. Da anni le immatricolazioni dei trattori hanno smesso di dar luogo ad andamenti logici e programmati risultando quantomai altalenanti, condizionate da situazioni contingenti e momentanee. Omologazioni in scadenza, incentivi, rottamazioni e chi più ne ha più ne metta. Una situazione che non permette ai costruttori di avanzare programmazioni costringendoli a vivere alla giornata, correndo dietro a questa o quella fiammata economica. A conferma, l’andamento delle immatricolazioni sviluppatosi tra fine marzo e fine maggio, sessanta giorni che hanno visto il mercato passare da un quasi meno sette per cento a un quasi meno quattro dopo aver vissuto una chiusura 2015 in attivo. Un’altalena appunto, che con il senno di poi si può anche intepretare e capire dando però per scontato che le catene di montaggio non possono lavorare sulla base del “senno di poi” dovendo al contrario guardare al futuro prossimo. E mai come nel caso del mercato trattori il futuro è indefinito, al punto che anche fra gli addetti ai lavori non c’è identità di vedute circa il suo evolversi. A maggior ragione se si pensa che a breve arriveranno nuove scadenze di omologazione, saranno varati alcuni milioni di euro, pochi in verità, di incentivi Inail ed esordiranno gli obblighi di revisione per le macchine più obsolete. Massima incertezza sul futuro quindi, ma qualche nebbia anche sul presente, nel senso che le Motorizzazioni non brillano per tempestività nell’aggiornare i propri schedari e fra costruttori e concessionari non manca chi sfrutta certi momenti topici per immatricolare qualche macchina in più del dovuto pur sapendo che poi dovrà lasciarle sul piazzale in attesa del cliente. Unica certezza in definitiva il passato e con lui l’andamento dei vari Marchi negli ultimi mesi. Andando in ordine alfabetico, separando i costruttori specializzati da quelli generalisti e guardando appunto ai più recenti andamenti, si può affermare che i quattro marchi del gruppo Agco stanno vivendo un momento abbastanza critico, con Massey Ferguson in lento ma continuo calo e superato anche da Claas, Challenger in calo accentuato e Fendt che oscilla fra flessioni e recuperi pur stando sempre vicino alle performance 2015. In continua anche se leggera crescita invece Valtra, brand che però da solo non può portare in attivo le immatricolazioni globali del Gruppo. A seguire i tre marchi del gruppo Argo Tractors, complessivamente in crescita grazie alle buone performance avanzate da Landini già a partire da metà 2015. Fermo sulle sue posizioni invece McCormick, la cui immagine tecnologica spinge più trattori di potenza medio alta che non gli aziendali e i compatti, problema con cui se la deve peraltro vedere anche Claas la cui crescita è costante ma certamente meno accentuata di quanto lo stesso brand forse si aspettava. Le sue performance sono comunque positive e di questi tempi non ci si deve lamentare. A conferma, gli andamenti dei tre brand facenti capo a Cnh Industrial e soprattutto di New Holland. Il Leader è da tempo in calo e al momento non accenna recuperi complice l’uscita di scena di alcuni trattori serie “4” cui si legavano importanti percentuali di mercato. Gli attuali “4”, più strutturati, non esibiscono le stesse performance eFoto notizia 4 (Interna articolo) non a caso si vocifera il lancio a Eima di nuovi compatti configurati ad hoc. In flessione anche Case Ih che vendendo soprattutto trattori di alta gamma risente in maniera particolare della mancata pubblicazione dei bandi “psr” in alcune Regioni. Probabilmente per lo stesso motivo non va meglio per John Deere, altro brand che il mercato inquadra in termini di alte prestazioni e che quindi non trova nella sua gamma specializzata un valido suppoprto alla quota di mercato, mentre, al contrario, continua la crescita di Kubota. Il Marchio giapponese ormai è una realtà consolidata, posizione raggiunta vendendo macchine di potenza medio bassa, quindi meno penalizzati della mancanza di incentivi, affidabili e moderne oltre che proposte a giusti prezzi. A chiudere la disamina relativa ai costruttori generalisti i tre marchi diSame Deutz-Fahr. Deutz-Fahr non brilla e, anzi, accusa da inizio anno una flessione accentuata, ma Lamborghini e Same sembrano aver fatto breccia sul mercato con i loro nuovi prodotti e quindi non solo tengono botta, ma portano in attivo i volumi globali del Gruppo. A questo punto i costruttori specialistici. Antonio Carraro sta vivendo un momento di deciso fulgore, ma anche il gruppo Bcs gode di ottima salute a fronte di una Valpadana che conserva le posizioni. Tutta in salita la strada di Goldoni che però ha ora spalle forti per risalire la china.

 

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