Nati quali transporter orientati alla movimentazione di carichi leggeri, i semoventi serie Cingo di Merlo si sono sempre più evoluti nel tempo, arrivando a proporsi oggi anche quali macchine specialistiche compatte in grado di far fronte alle più svariate attività

Fin dalla loro prima apparizione sul mercato, nel 2002, i transporter serie “Cingo” furono proposti dal gruppo Merlo non già quali semplici carriole meccaniche, come le loro fisionomie lasciavano peraltro intendere, ma quali veri e propri sistemi di lavoro, mezzi cioè in grado di far fronte alle più svariate attività agricole o cantieristiche cambiando solo le attrezzature di lavoro.
Nel tempo tale connotazione andò sempre più accentuandosi dando luogo a differenziazioni strutturali e prestazionali fra un modello e l’altro che oggi hanno dato luogo alla nascita di tre diverse famiglie “Transporter”, “Multifunzione” e “Portattrezzi”, nonostante siano solo sette i modelli-base, per potenze motore comprese fra i cinque cavalli e mezzo e i 26 cavalli circa erogati da motori benzina, diesel o elettrico.

Abbinando tali prestazioni con le attrezzature originali Merlo si ottengono possibilità operative quanto mai ampie e diversificate con quelle originarie che fan capo alla famiglie “Transporter”, mini-dumper compatti e maneggevoli equipaggiati con trasmissioni idrostatiche e forti di baricentri ribassati che assicurare la massima stabilità di marcia anche sui terreni più sconnessi o in forte pendenza, ambiti questi ultimi in cui si rivela preziosa la presenza di valvole overcenter sulle stesse trasmissioni.
Disponibili con potenze motore di cinque cavalli e mezzo, 12 e 17 cavalli circa, sono mezzi facili e intuitivi all’uso oltre che rapidamente accessoriabili con i più svariati tipo di pianali, cassoni, cisterne o betoniere. Orientati invece ad attività più diversificate i “Cingo” serie “Multifunzione”, due modelli da 17 e 25 cavalli circa di potenza equipaggiati con uno speciale e brevettato sistema di attacchi rapidi che permette di equipaggiare i veicoli con le attrezzature più disparate. Dai già citati sistemi di trasporto per materiali imballati o sfusi alle lame frontali e alle turbine da neve passando per bracci di sollevamento, trince, trivelle e anche martelli idraulici.
Entrambe le macchine dispongono di trasmissioni idrostatiche con motoriduttori che integrano i freni e comuni sono anche i comandi idraulici che permettono di regolare la velocità da pochi metri/ora a cinque chilometri/ora manovrando sempre con la necessaria precisione. Caratteristiche analoghe, ma con una struttura compatta e prettamente orientata all’agricoltura specialistica, quelle proposte poi da “Cingo Portattrezzi”, un semovente da 25 cavalli di potenza, la cui ridotta larghezza di soli 70 centimetri consente un passaggio agevole in spazi ristretti come sono i filari dei vigneti, ambiti in cui si esalta anche la presenza di cingolature sospese su rulli oscillanti che garantiscono il costante contatto dei nastri gommati sul suolo.

La ripartizione dei carichi a terra è quindi sempre ottimale e ciò assicura i minimi compattamenti possibili. Tra le attrezzature gestibili dalla macchina da segnalare anche i concimatori e gli irroratori, attività quest’ultima per la quale Merlo ha però messo a punto un ulteriore modello, azionato per via elettrica mediante pacchi batterie da sette chilowattora e mezzo e operante a 48 volt di tensione. In grado di operare anche quale transporter in locali chiusi, la macchina ha a sua volta dato origine a un ulteriore veicolo elettrico e autonomo a sigla “M600A” in grado di muoversi all’interno dei filari e di compiere manovre di sterzatura per gestire entrata e uscita dallo stesso senza che l’operatore debba intervenire.
Le traiettorie sono in effetti gestite mediante sensori di percezione ambientale che coprono l’intero arco dell’orizzonte, da un’unità intelligente per l’analisi dei dati e da un sistema di localizzazione ad alta precisione basato su tecnologia rtk. L’operatore ha la possibilità di registrare un percorso all’interno del vigneto in modo tale che il mezzo possa ripercorrerlo per compiere le irrorazioni programmate seguendo gli start-points e gli end-points registrati precedentemente insieme al percorso.
La tecnologia permette inoltre di includere nel percorso anche l’avvicinamento a una eventuale colonnina di ricarica mentre il software di programmazione gestisce in modo differente le diverse fasi di lavoro, fuori e dentro il vigneto. Fra queste il mantenimento della giusta distanza dai filari e l’arresto in caso di ostacoli sulla marcia, evento che “Cingo M600A” può fronteggiare cercando percorsi alternativi che gli permettano di recuperare quelli predefiniti.
Avanti un altro

Fra le ultimissime novità proposte dalla gamma “Cingo” si inserisce un modello “M12.3Evo” equipaggiato anteriormente con un attacco a tre punte omologato in categoria uno e in grado di supportare una trinciatrice forestale da un metro di larghezza ed equipaggiata con 14 mazze. Ne deriva la possibilità di utilizzare il sistema per disboscamenti effettuarsi su superfici in pendenza e quindi a rischio per eventuali operatori.
Mossa da un tre cilindri Yanmar da 25 cavalli circa di potenza, la macchina dispone di un telaio ottimizzato e componenti atti ad assicurarne la stabilità e la manovrabilità anche su fondi molto dissestati. Pesante 925 chili e larga un solo metro, è trasportabile su strada anche con veicoli omologati per masse a terra totali inferiori ai 35 quintali e quindi guidabili con una normale patente “B”.
Titolo: Gamma Cingo di Merlo, macchine specialistiche in via di espansione
Autore: Redazione