Gli utility Kawasaki serie “Mule” ben si prestano a supportare le attività di movimentazione nelle aziende zootecniche, in ambito vitivinicolo, nelle realtà florovivaistiche e orticole oltre che negli agriturismi e nei maneggi. Ciò grazie alle elevate doti di robustezza e di versatilità che ne permettono l’impiego anche in spazi di difficile accesso e su terreni in forte pendenza

Dalle aziende zootecniche, alle realtà vitivinicole, fino alle imprese florovivaistiche e orticole. Senza dimenticare gli agriturismi e i maneggi. Sono quanti mai ampi e diversificati gli ambiti applicativi dove possono trovar spazio i cosiddetti utility, veicoli versatili e maneggevoli dalla chiara impostazione off-road che a livello agricolo ben si prestano per supportare le movimentazioni di persone e merci, soprattutto là dove gli ambienti sono caratterizzati da spazi ridotti o da pendenze accentuate e quindi risultano di difficile accesso per i mezzi tradizionali.
Un segmento di mercato di nicchia, intendiamoci, ma che sta assumendo in Europa una crescente rilevanza commerciale sulla scia del successo riscosso da tale categoria di veicoli nei contesti agricoli più evoluti come per esempio risulta essere quello statunitense.

Non a caso, proprio negli Stati Uniti e dall’analisi e dall’interpretazione delle esigenze di movimentazione in specifiche realtà è nata negli Anni 80 la gamma degli utility serie “Mule” di Kawasaki, una linea di prodotto che si è evoluta progressivamente negli anni per arrivare oggi a proporsi in cinque differenti modelli base che trovano nelle versioni “Mule Pro-Dx” e “Mule Pro-Dtx” le offerte più adatte alle necessità applicative italiane e, più in generale, europee.
Comune a entrambi i mezzi la robusta struttura in acciaio, che assicura la sicurezza operativa anche negli ambienti più estremi, e il powertrain, realizzato mediante l’accoppiamento di un motore diesel Kawasaki a tre cilindri da un litro di cubatura tarato a 24 cavalli di potenza massima con una trasmissione a variazione continua a due gamme meccaniche. Nessun problema quindi ad affrontare anche i terreni più dissestati o impervi, complice anche la presenza di sospensioni indipendenti su tutte e quattro le ruote e la possibilità di attivare elettricamente a pulsante la trazione integrale e il blocco del differenziale posteriore.
Sicurezza al top

Ne deriva la certezza di poter marciare in completa sicurezza anche alla massima velocità, 50 chilometri all’ora laddove consentito dal Codice, obiettivo cui molto concorre peraltro la presenza di un sistema frenate a dischi che assicura ridotti spazi d’arresto indipendentemente dal carico e dalle persone a bordo. Alla movimentazione di materiale è in effetti preposto un pianale ribaltabile da mille 363 millimetri di larghezza e mille 68 millimetri di profondità, mentre al trasporto di persone guardano panche imbottite, una sul modello “Mule Pro-Dx” e due sulla versione “Mule Pro-Dtx”, che possono accogliere, rispettivamente, due e quattro passeggeri.
In quest’ultimo caso il pianale vede dimezzata ovviamente la profondità, fermo restando che nel caso non servano ulteriori due posti il pianale può essere ripristinato nella sua estensione massima in solo un minuto grazie al sistema “Trans Cab” che integra una parete di carico scorrevole nel pianale stesso così da consentire la trasformazione in modo semplice e immediato anche a una sola persona.
Titolo: Kawasaki Mule Pro Dx-Dtx, macchine agricole di pubblica utilità
Autore: Redazione