Landini Rex4, automi in vigneto

Continuano senza sosta le attività di ricerca sviluppate dal gruppo Argo Tractors per accentuare gli standard di robotizzazione dei suoi trattori specialistici. Un processo di digitalizzazione che a breve si arricchirà di nuove e avanzatissime soluzioni il cui ultimo step ha reso pressoché autonomi i trattori specialistici Landini serie “Rex4”

landini Rex4
landini Rex4

Robotizzare un trattore da campo aperto è oggi relativamente facile. Il mercato offre tutti i componenti preposti allo scopo, non mancano impianti completi installabili anche su trattori di non recentissima produzione ed essendo i trattori di dimensioni medio-grandi l’inserimento del sistema a bordo macchina non presenta particolari criticità.

Accettabile anche una precisione standard delle traiettorie dell’ordine dei 15-30 centimetri da puntualizzata e ridurre mediante correzione rtk solo al momento delle semine. Diverso il discorso quando dalle attività di campo aperto si passa a quelle fra i filari. In questo caso a che fare con trattori compatti, a volte larghi un solo metro, i cui margini di errore standard in termini di traiettorie devono essere di pochissimi centimetri. Una problematica quest’ultima particolarmente critica, tant’è che per affrontarla al meglio il gruppo Argo Tractors ha deciso di sviluppare sistemi autonomi propri ed esclusivi per gestione dei cantieri di lavoro specialistici, impianti basati sulle più recenti tecnologie hardware e software maturatesi in campo auto e in grado di operare con livelli di precisione superiore ai normali standard di settore.

Landini Rex4 sempre più autonomi

landini Rex4
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Risulta orientato in tal senso “Advanced Driving System”, in sigla “Ads”, soluzione già disponibile in optional sui Landini “Rex4” per supportare l’operatore quando impegnato sia nel controllo delle traiettorie sia nella gestione delle attrezzature. A gestire le prime provvede in effetti una centralina interfacciata con un sistema di controllo dell’idroguida completamente integrato nel veicolo, la stessa che oltre a gestire la marcia fra i filari può anche dar luogo alle manovre di fine campo. Il sistema assorbe inoltre le sollecitazioni esterne che normalmente si scaricano sul volante adattandosi alle necessità di guida legate al terreno, memorizza la posizione delle ruote in caso di lavorazioni espletate in declivio, dà luogo sia a un progressivo irrigidimento del volante al crescere della velocità di marcia, riporta automaticamente le ruote in posizione centrale dopo una svolta e controlla pure la rigidezza dell’assale anteriore se di tipo sospeso.

Gestire un “Rex4” equipaggiato con i sistemi di cui sopra è quindi comodo e confortevole, affermazione suffragata anche dalla presenza di un joystick all-in-one con il quale si possono controllare tutte le utenze idrauliche fino a sette distributori elettroidraulici e, tramite un’abilitazione dedicata, anche direttamente il sistema di sterzo. A tali facility si abbinano poi quelle indotte dalla presenza dei software Landini preposti a connettere le macchine con una eventuale direzione tecnica remota così da permettere a quest’ultima di monitorare ogni singola macchina e anche l’intero cantiere di lavoro nel caso il trattore dialoghi con l’attrezzatura tramite il già citato protocollo isobus.

La connessione opera in tempo reale e il sistema è in grado di gestire un enorme numero di dati che opportunamente elaborati danno poi luogo a tre diverse funzionalità la prima delle quali, “Fleet Management”, monitore in tempo reale posizione e prestazioni di ogni cantiere di lavoro lasciando alla funzione “Remore Diagnostic” il compito di supervisionare lo stato funzionale di ogni singola macchina. Se uno dei suoi parametri funzionali non risultasse ottimale la piattaforma permette ai tecnici di effettuare controlli e diagnosi a distanza arrivando anche dar luogo a interventi diretti nel caso di malfunzionamenti dovuti al software o a problemi risolvibili via software.

landini Rex4
landini Rex4

Grazie a tale opzione si minimizzano i fermi macchina imprevisti e si può anche dar luogo a una manutenzione predittiva, attuata cioè quando necessario e non a scadenze fisse come normalmente accade. Ancora più ampie poi le possibilità offerte dalla funzionalità “Landini Farm”. Permette di gestire direttamente dal trattore tutte le problematiche aziendali di tipo gestionale o amministrativo ivi comprese, fra le prime, l’ottimizzazione delle distribuzioni di fitofarmaci e concimi sulla base delle mappe di prescrizione maturate nel tempo e con relativa compilazione del quaderno di campagna. Sono inoltre accessibili gli stock aziendali dei prodotti e tutte le giacenze di magazzino, ivi comprese quelle di produzione, né manca la possibilità per i contoterzisti di emettere fattura direttamente alla fine di ogni lavoro, senza dover attendere il rientro in azienda.

Occhi elettronici

Fra le problematiche che i tecnici Landini stanno cercando di superare per rendere autonomi i propri trattori specialistici “Rex4” c’è anche quella indotta dal fatto che i trattori spesso operano in aree montane o collinari non sempre caratterizzate da segnali gps di adeguata potenza. Proprio per superare tali handicap il reparto Ricerca & Sviluppo di Argo Tractors sta lavorando oltre che sui sistemi di posizionamento satellitari anche su sistemi di visione diretti attuati abbinando le più recenti soluzioni di computer vision con software di intelligenza artificiale e di realtà aumentata che operano sulla base dei dati rilevati da telecamere e sensori lidar.

Il sistema all’atto pratico monitorizza in tempo reale le aree antistanti il trattore per poi sfruttare i dati raccolti in termini di sicurezza ed efficienza. In manovra, per esempio, il sistema visualizza all’operatore l’area che la macchina andrà a impegnare ancor prima che questa venga effettivamente impegnata e nel caso siano rilevati ostacoli avvisa chi siede ai comandi mostrando la distanza fra la macchina e l’ostacolo stesso. I sensori lidar permettono invece di far marciare il cantiere di lavoro in maniera autonoma e alla massima velocità compatibile con la lavorazione in corso mantenendolo sempre alla distanza fra i filari inizialmente stabilita dall’operatore anche nel caso venga a mancare il segnale gps. E’ come se il trattore fosse dotato di occhi elettronici che lo pilotano con precisione mantenendolo sempre nel mezzo dei filari.

I sensori lidar: come funzionano

I sensori “LiDar”, “Light Detection And Ranging”, misurano la distanza in essere fra loro e un oggetto illuminandolo con una luce laser e registrando il tempo che lo stesso laser impiega per colpire il bersaglio e tornare indietro. La tecnica è simile a quella proposta dai radar, si basa sempre sul principio dell’eco, ma mentre il radar opera con segnali radio i lidar operano con luce pulsata. Tre i componenti, il laser, il fotorilevatore di ritorno e i circuiti integrati di lettura, e dell’ordine dei nanosecondi, miliardesimi di secondo, i tempi di reazione.

Titolo: Landini Rex4, automi in vigneto

Autore: Redazione

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