Due assi nella manica

Claas amplia le capacità operative dei suoi trattori convenzionali top di gamma “Axion 900” con i due modelli semicingolati “Axion 930 Terra Trac” e “Axion 960 Terra Trac”. Orientati alle applicazioni più gravose condotte su fondi cedevoli o ad alto tasso di umidità, le macchine sono progettate e sviluppate dalla Casa di Harsewinkel per assicurare elevate doti di trazione in qualsiasi condizione operativa unitamente alla massima tutela dei fondi grazie alla capacità di minimizzare i rischi di compattamento del terreno

Presentati a livello prototipale nel novembre 2017 ad Hannover, faranno il loro esordio in versione definitiva ad Agritechnica 2019 i nuovi “Axion 900 Terra Trac” di Claas, fedeli nell’impostazione progettuale alla versione che due anni fa si meritò la medaglia d’argento all’innovazione assegnata dalla giuria tecnica della rassegna tedesca. Due al momento i modelli, versioni semicingolate dei trattori convenzionali top di gamma del Marchio di Harsewinkel. Sono denominati “Axion 930 Terra Trac” e “Axion 960 Terra Trac” e vanno ad ampliare l’offerta della Casa nel segmento delle altissime potenze con l’obiettivo di ottimizzare il rapporto in essere fra comfort e prestazioni di macchine da oltre 13 tonnellate di massa attraverso la contemporanea presenza di assali anteriori sospesi e, appunto, semicingoli posteriori di gomma.

Gli assali sospesi assicurano alle macchine una marcia fluida ed esente da ruvidità durante gli spostamenti su strada, i cingoli enfatizzano invece le doti di trazione in campo giocando anche a favore di una minima compattazione del terreno. Due obiettivi questi ultimi che i tecnici Claas hanno raggiunto grazie alle esperienze maturate nell’ultimo decennio nel segmento delle grandi raccoglitrici semoventi e semicingolate, macchine che da anni usano con successo il sistema “Terra Trac” per operare là dove le raccoglitrici tradizionali faticherebbero a operare. Ovviamente per adattare alle esigenze operative tipiche dei trattori di altissima potenza il suo sistema “Terra Trac”, Claas ne ha rivisto i contenuti funzionali e strutturali giocando sull’impiego di una ruota motrice maggiorata che garantire superiori doti di trazione, su una trasmissione di azionamento rinforzata e su ruote a raggi di nuova concezione integranti sulle loro superfici esterne dei talloni preposti a espellere la fanghiglia che va a insinuarsi fra rullo e nastro gommato quando si lavora su terreni cedevoli o ad alto tasso di umidità.

Così configurato, il sistema permette agli “Axion 930 Terra Trac” e “Axion 960 Terra Trac” di proporre, rispetto agli analoghi modelli gommati, una forza di trazione superiore del 15 per cento, un’area di contatto più ampia del 35 per cento e una pressione al suolo inferiore del 50 per cento. Il tutto senza ledere in alcun modo la mobilità su strada delle macchine, grazie a una larghezza della carreggiata che indipendentemente dalle cingolature installate, 890, 735, 635 o 457 millimetri le misure disponibili, rimane sempre inferiore ai tre metri. Del tutto analoga rispetto alle versioni gommate anche la velocità massima raggiungibile di 40 all’ora, così come il comfort grazie alla presenza di rulli di supporto sospesi per via idropneumatica che contribuiscono a smorzare le vibrazioni e gli scossoni indotti dalla marcia su fondi rovinati e sconnessi.

Confortevole e sicura poi anche la marcia sui fondi caratterizzati da variazioni altimetriche importanti grazie alle possibilità di oscillazione proposte dal sistema, in grado di basculare longitudinalmente di otto e 15 gradi rispetto all’orizzontale ampliando o riducendo di conseguenza gli angoli di attacco. Da segnalare che la presenza delle cingolature ha ovviamente costretto Claas a rivedere il design dei suoi trattori nella loro parte posteriore che ora risulta caratterizzata da linee più forti e determinate, mentre non ha inciso sui restanti gruppi funzionali o abitativi delle macchine che restano comuni alle versioni tradizionali.

Tali risultano in particolare i powertrain “Cps”, “Claas Power System”, realizzati mediante l’affiancamento della collaudata trasmissione a variazione continua “C-Matic”, gruppo di derivazione Zf strutturato sulla base di un cambio idrostatico abbinato a quattro gamme meccaniche gestite in automatico, con motorizzazioni Fpt Industrial serie “Cursor 9” a sei cilindri da otto litri e 700 centimetri cubi in grado di erogare potenze massime, rispettivamente, di 355 e 445 cavalli. Emissionati stage 4 attraverso il sistema di post trattamento “Hi-eScr2” che evita il ricorso a impianti egr per il riciclo dei gas di scarico, i motori operano mediante alimentazioni common rail ad alta pressione e distribuzioni a quattro valvole per cilindro che, nel loro insieme, concorrono a realizzare curve di coppia lineari e progressive, a tutto vantaggio della fluidità di erogazione e, di conseguenza, del contenimento dei consumi.

A rendere semplice e intuitiva la gestione del gruppo di motopropulsione guarda inoltre la presenza del sistema “Cebis” che consente di azionare tutti i principali gruppi funzionali dei trattori attraverso il joystick ergonomico “Cmotion” e di visualizzare su un display a colori da 12 pollici i parametri operativi delle macchine, ivi compresi i flussi idraulici verso gli otto distributori ausiliari, asserviti da un impianto dalla portata massima di 220 litri al minuto che alimenta anche una presa di forza a due velocità di lavoro, 540 giri in versione Eco e mille giri, e i sollevatori posteriore e anteriore, con il primo che avanza una capacità massima di 11 mila 250 chili e il secondo che arriva a sfiorare i sei mila e 500 chili, dando luogo così a una capacità di sollevamento complessiva di quasi 18 tonnellate.

Al comfort operativo guardano invece cabine sospese su quattro punti caratterizzate da ampie pannellature atermiche che garantiscono sempre e comunque la piena visione dell’area di lavoro ed equipaggiate con sistemi di climatizzazione integrale e con sedili a sospensione pneumatica orientati a minimizzare gli stress fisici indotti dai cicli di lavoro più lunghi e impegnativi.

Over the top

Il percorso evolutivo intrapreso nell’ultimo biennio da Claas e teso ad offrire ai propri clienti mezzi sempre più evoluti in termini di tutela dei terreni, in quell’ottica di massimizzazione delle superfici coltivabili indispensabile al raggiungimento di una produttività in grado di soddisfare la crescente domanda di prodotti agroalimentari indotta dall’aumento della popolazione mondiale, ha abbracciato anche i trattori isodiametrici di altissima potenza serie “Xerion”.

Ad Agritechnica 2019 faranno in effetti il loro esordio anche gli “Xerion” in versione “quadri-cingolato” che a livello commerciale si affiancheranno ai modelli gommati, così da ampliare ulteriormente le possibilità operative di macchine orientate principalmente alle attività gravose condotte in modo continuativo su grandi estensioni e alle applicazioni nell’ambito delle produzioni bioenergetiche.

Campo aperto in stage V

In occasione di Agritechnica 2019, Claas presenterà anche i suoi campo aperto di alta e media potenza serie “Axion 800” “Arion 600” e “Arion 500” rivisti a livello motoristico per adeguare le emissioni alle normative stage V.

In tale ottica, i cinque modelli che fanno capo alla serie “Axion 800” model year 2020 saranno equipaggiati con unità Fpt Industrial a sei cilindri da sei litri e 700 centimetri cubi in grado di erogare un range di potenze massime che spazia dai 205 cavalli della versione d’attacco “Axion 800” ai 295 cavalli del modello più prestazionale “Axion 870”. Allo stesso modo i quattro nuovi modelli “Arion 600” saranno mossi da propulsori Dps, acronimo di Deere Power System, a sei cilindri da sei litri e 800 di cubatura che mettono a disposizione tarature massime comprese tra i 145 cavalli della versione d’attacco “Arion 610” e i 205 cavalli del modello top di serie “Arion

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