Manitou serie “Oxygen”, sollevatori elettrici anche per il comparto agricolo

Si chiama “Oxygen” il sottomarchio con cui il gruppo Manitou connoterà le sue macchine azionate per via elettrica, mezzi che condivideranno con quelli tradizionali la livrea e il marchio principale oltre alle prestazioni. Manitou punta in effetti ad attuare un passaggio morbido e progressivo dal termico all’elettrico senza assolutamente tradire la propria immagine e senza penalizzare i propri operatori in termini di performance tant’è che i primi due sollevatori full electric proposti sul mercato, in assoluto i primi telescopici rotativi prodotti in serie, avanzano le stesse prestazioni dei modelli tradizionali. Tre le macchine, due rotativi siglati “Mrt 2260e” e “Mrt 2660e” e un compatto a uso agricolo siglato “Mt 625e”, tutti realizzati in Italia presso lo stabilimento di Castelfranco Emilia mutuando strutture e meccaniche dei modelli mossi per via endotermica. Stesse altezze di lavoro quindi e stesse portate, ma gestite attraverso motori elettrici dedicati per la trazione e l’idraulica.

145 cavalli elettrici e 38 chilometri/ora

Alla prima funzione sui rotativi provvede un’unità capace di 107 chilowatt, 145 cavalli coadiuvata da una trasmissione e due rapporti che permette di marciare a 38 chilometri/ora, mentre alla seconda guarda un motore da 84 chilowatt, 114 chilowatt, che realizza una portata di 175 litri/minuto di olio grazie a una pompa a pistoni a cilindrata fissa. Entrambi i motori operano a 700 volt risultando alimentati da pacchi di batterie agli ioni di litio capaci di 105 ampere/ora ricaricabili da rete mediante un carica batterie integrato da 11 chilowatt di potenza teoricamente in grado di rigenerare gli accumulatori in poco meno di sette ore.

Per l’agricolo due motori da 19 e 25 cavalli

Il compatto “Mt 625e” è invece mosso da un motore di trazione da 14 chilowatt di potenza, 19 cavalli, e uno da lavoro da 25 chilowatt, 34 cavalli. Le batterie avanzano una capacità di 246 ampereora e operano a una tensione di cento volt risultando ricaricabili con un caricatore di bordo da tre chilowatt di potenza.

Va precisato che Manitou non ha rilasciato dati relativi all’autonomia, prestazione che però in campo industriale risulta troppo condizionata dagli utilizzi pratici e concreti per poter essere inquadrata sulla base di un singolo dato come accade in campo automotive. I due sollevatori rotativi come lasciano intendere le sigle si differenziano fra loro per le altezze massime raggiungibili ma risultano assimilabili l’uno all’altro in termini di sistemi di trazione e sterzatura, entrambi di tipo integrale, di sistemi di stabilizzazione e di allestimenti abitativi.  

Leggi anche: Sollevatori, Manitou guarda all’idrogeno

Titolo: Manitou serie “Oxygen”, sollevatori elettrici anche per il comparto agricolo

Autore: Redazione

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