McCormick serie X5: peculiarità tecnologiche

Sviluppati per trasporre anche nel segmento delle medie potenze le qualità costruttive e le peculiarità tecnologiche che costituiscono il dna McCormick, i medium utility serie “X5” vantano una trasmissione personalizzabile sulla base di otto diverse configurazioni.

Da sempre sinonimo di alte prestazioni, il marchio McCormick ha vissuto negli ultimi anni un processo di evoluzione di gamma. Teso a trasporre le qualità costruttive e le peculiarità tecnologiche del Marchio anche nei segmenti di mercato delle medie potenze.

Un passaggio peraltro coerente con l’ingresso del gruppo Argo Tractors nel progetto “Motor Valley”. L’associazione che riunisce i più prestigiosi brand motoristici del distretto industriale dell’Emilia Romagna. Grazie alla sua costante ansia di ricerca e innovazione Argo Tractors si è quindi potuto collocare a fianco di marchi del calibro di Lamborghini, Ferrari e Ducati. Tutti riconosciuti a livello mondiale quali leader tecnologici, eccellenze progettuali e costruttive che si riflettono su ogni loro prodotto.

Ultimo esempio in tale senso per McCormick la rinnovata serie “X5”. Tre modelli denominati “X5.100”, “X5.110” e “X5.120”. Le cui caratteristiche di base puntano ad ampliare i profili di missione di una serie nata guardando alle esigenze applicative tipiche del campo aperto. Ma che il recente percorso evolutivo l’ha portata ad allargare il range delle attività affrontabili. Arrivando a coprire anche le manutenzioni aziendali e le lavorazioni negli ambiti foraggero e zootecnico.

Stage V senza compromessi

Dei medium utility quindi. Connotazione confermata anche da passi pari a due mila 355 millimetri, da masse oscillanti attorno ai 40 quintali e da tarature di potenza nell’ordine dei 95, 102 e 114 cavalli. Prestazioni queste ultime erogate da motori Fpt Industrial serie “F36”. Dei quattro cilindri da tre litri e 600 centimetri cubi emissionati in stage V attraverso l’esclusivo sistema “doc+ScroF”. Un impianto realizzato mediante l’accoppiamento di un catalizzatore doc con un sistema scr integrato nel medesimo corpo che ospita anche il filtro anti particolato dpf.


Niente egr, a tutto vantaggio della compattezza dell’insieme. Così come della possibilità di beneficiare senza penalizzazioni di alimentazioni common rail operanti a mille 800 bar e di distribuzioni a quattro valvole per cilindro. Con impianti di sovralimentazione di tipo turbo-aftercooler.


Grazie a quest’ultima soluzione le unità sono in effetti in grado di realizzare curve di coppia che toccano i propri apici a mille 400 giri. Per mantenersi poi quasi immutate fino ai due mila e 200 giri. Mentre l’alta pressione di iniezione e la conseguente nebulizzazione fine del gasolio in camera di combustione realizza invece un elevato rendimento termodinamico. Che gioca a favore del contenimento dei consumi anche durante le applicazioni condotte in pieno campo con le attrezzature più impegnative.



Trasmissioni personalizzabili

Ne deriva quindi un’elevata efficienza operativa. Indipendentemente dall’attività svolta. Obiettivo cui guarda anche la presenza di una trasmissione personalizzabile sulla base di otto diverse configurazioni in funzione delle specifiche necessità applicative. Il gruppo base, proposto di serie sui modelli d’attacco “Efficient”, è un cambio a tre gamme e quattro marce con inversore meccanico. Gruppo integrabile con un super riduttore e con un hi-lo che dalle iniziali 12 velocità in avanzamento e altrettante in retro portano i rapporti disponibili a 24+24 o a 32+32.


L’offerta più evoluta, disponibile esclusivamente sulle versioni “Premium”, propone invece un powershift a tre stadi. Affiancato da un super riduttore operante solo sulla gamma bassa che unitamente al già citato gruppo base da tre gamme e quattro marce realizza un totale di 48 rapporti avanti e 16 indietro. Con questi ultimi innestabili mediante un inversore elettroidraulico modulabile nell’aggressività della risposta.

La trasmissione integra inoltre la funzionalità “Xtrashift” .Che con le sue tre gamme sotto carico hml, high-medium-low, permette all’operatore di non utilizzare la frizione durante i cambi marcia. Soluzione che di fatto equipara la semplicità di gestione dei McCormick serie “X5” di nuova generazione a quella normalmente proposta da macchine di classe superiore.

Idraulica da 104 litri al minuto

Mutuata da queste ultime anche l’idraulica. Strutturata sulla base di impianti a doppio circuito che mettono a disposizione un totale di 94 litri di olio al minuto. 32 dei quali riservati ai servizi di bordo e i restanti 62, elevabili a 82 in via opzionale sui modelli “Premium”. Destinati ad alimentare fino a sei distributori. Di questi due sono posti ventralmente e gestibili mediante un joystick che oltre a facilitare il controllo di un eventuale caricatore frontale permette anche gestione diretta delel tre marce sotto carico. Lo stesso impianto alimenta ovviamente anche il sollevatore posteriore. Da quattro mila e 500 chili di portata gestibili anche per via elettronica. In optional un analogo gruppo anteriore da due mila e 200 chili di capacità massima.

Sempre a livello opzionale è infine possibile equipaggiare le macchine anche con un assale anteriore sospeso a ruote indipendenti e a controllo elettronico. Oltre a migliorare il comfort di lavoro concorre anche a stabilizzare le macchine durante la marcia su strada. Enfatizzando la motricità in campo grazie alla maggior aderenza delle ruote al terreno.

Dedicati all’orticoltura

Le versioni “X5.100” e “X5.110” sono disponibili anche nella configurazione “Hc”. Acronimo di “High Clearance”, appositamente orientata per effettuare trattamenti, irrorazioni, raccolte e semine, soprattutto quando tali attività sono svolte su colture orticole. Ciò grazie alla presenza di gommature isodiametriche alte e strette e alti, di serie 9.5 R48, che portano al limite dei 700 millimetri la luce libera da terra così da permettere di operare anche su coltivazioni basse o in fase di crescita senza arrecar loro alcun danno.

Sempre a tale obiettivo guardano inoltre cerchi smontabili che consentono di far spaziare le carreggiate anteriori fra i mille 510 e i due mila 310 millimetri e quelle posteriori fra i mille 300 e i due mila millimetri, con una larghezza minima fuori tutto contenuta entro i mille 782 millimetri.

Comfort “Made in Motor Valley”

I McCormick serie “X5” sono equipaggiati con cabine a quattro montanti “Total View Slim” di progettazione originale Argo Tractors. I vani assicurano la piena visibilità sull’area di lavoro grazie all’uso esclusivo di pannellature atermiche per la realizzazione delle superfici laterali e alla presenza di tettuccio trasparente. Che permette di avere sempre sotto controllo i movimenti di un eventuale caricatore frontale.

Di serie anche i cruscotti digitali che fungono da interfaccia uomo-macchina, le poltrone di guida sospese meccanicamente o per via pneumatica, i volanti regolabili in altezza e inclinazione e la possibilità di fruire di un impianto di illuminazione che mette a disposizioni fino a dieci fari a led per operare in piena sicurezza anche in condizioni di scarsa o ridotta visibilità.

McCormick serie X5: peculiarità tecnologiche

Autore: Redazione

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