L’Italia s’é destra

Mentre si scrivono queste righe i seggi elettorali si son chiusi da poche ore, ma le proiezioni disponibili danno per certa la vittoria della Destra. Proprio come recentemente accaduto in Svezia e come potrebbe succedere a breve in Spagna. L’Italia sembra quindi politicamente allineata con una sorta di trend continentale.

Movimento d’opinione sicuramente indotto non tanto dall’adesione a una fede politica quanto dal rifiuto della fede opposta. Quel “catto-comunismo” che per anni ha parlato di “tutela per le classi sociali più deboli”, di “solidarietà” e di “attenzione all’ambiente” senza però mai dar seguito a tali buoni propositi.

L’Italia s’é destra: elezioni 2022

Al contrario, ha sempre e solo tutelato i propri interessi. Vuoi assicurando agli “amici” i posti chiave, vuoi colpendo in maniera costante, continuativa e indiscriminata i presunti nemici. L’imprenditoria privata in primis – industriali, artigiani e commercianti – e poi la borghesia in genere. Azioni avanzate giovandosi di media asserviti, di una Magistratura di parte e di sindacati e cooperative organizzate allo scopo.

Per anni i catto-comunisti hanno inquinato tutti i gangli vitali della Nazione al fine di imporre le proprie tesi e le proprie decisioni. Senza porsi il minimo dubbio circa l’effettiva adesione alle stesse tesi e decisioni da parte degli Italiani. Che non a caso hanno ora deciso di cambiare. La speranza a questo punto è che la nuova classe politica non commetta gli stessi errori delle precedenti e inizi a tutelare gli interessi di chi lavora e produce anziché quelli di chi vive a sbaffo sulle spalle dei primi.



C’è molto da fare. Ridurre le tasse e farle pagare a tutti. Limitare i flussi migratori extra comunitari, rivedere ex-novo il famigerato reddito di cittadinanza. Ristrutturare la Sanità. Avviare una politica energetica concreta e avulsa da idealismi. Riformare la Scuola in un’ottica di professionalità. Smetterla di tutelare i delinquenti a scapito delle persone per bene e molto altro ancora.

Il tempo unico vero giudice

Dato che il “tutto e subito” non è però praticabile il nuovo Governo dovrà darsi delle priorità. Quindi solo il tempo potrà dire se la Destra avrà saputo lanciare la Nazione verso un futuro di crescita economica e sociale o se invece avrà imitato i catto-comunisti in termini di corsa al potere.

Ai nuovi leader piace comunque ricordare le parole pronunciate dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, durante l’omelia tenuta nel corso della funzione funebre in onore della regina Elisabetta II. “Le persone che prestano servizio amorevole sono rare in qualsiasi ambito della vita. I leader sono ancora più rari. Ma in tutti i casi coloro che servono saranno amati e ricordati, mentre coloro che si aggrappano al potere e ai privilegi saranno dimenticati”.

Poichè al momento è lecito ipotizzare che sarà Giorgia Meloni il nuovo premier, sarà Lei a dover decidere se passare alla storia quale protagonista di un rilancio economico e sociale o dar spazio alle cialtronesche e perdenti figure dei suoi due attuali coéquiper, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Nel secondo caso spianerà la strada a un futuro ritorno dei catto-comunisti. Vero è, però, che la signora Meloni non ha mai governato ed è stata democraticamente votata. Giusto quindi lasciarla provare e rinviare a posteriori qualsiasi giudizio.

L’Italia s’é destra

Autore: Redazione

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