Solo cose belle

Analisi dei dettagli che più caratterizzano la seconda generazione “Lexion” di Claas. Composta da 23 modelli, con i suoi contenuti innovativi e le sue superiori prestazioni alza tutti gli standard di riferimento del settore. Conserva però quella intuitività di gestione che da 25 anni a questa parte caratterizza le mietitrebbia “Lexion”

Claas Lexion

Il mese scorso la prima presentazione. Ora l’analisi di dettaglio. E in futuro anche l’esame dei singoli modelli. Un approccio “modulato” quello che Macchine Trattori propone nei confronti della nuova gamma “Lexion” di Claas, reso necessario dalla complessità e dall’ampiezza della stessa gamma, di fatto basata su due linee di prodotto, le mietitrebbia ibride e quelle convenzionali, fra loro molto diverse ciascuna delle quali trova poi al proprio interno un ulteriore elemento di diversificazione nel sistema di propulsione. Con quasi tutti i modelli che oltre a proporsi con l’assale anteriore tradizionale possono disporre anche del sistema cingolato “TerraTrac” studiato da Claas per far fronte alle esigenze operative di quanti devono operare con frequenza su terreni cedevoli e quindi necessitano di una macchina caratterizzata da doti di galleggiabilità superiori. In concreto quindi quattro diverse famiglie che trovano il loro attacco nelle mietitrebbia serie “5000”, a cinque scuotipaglia, e “6000” a sei scuotipaglia. A salire le ibride serie “7000” e “8000”, diverse fra loro nelle dimensioni dei sistemi trebbianti primari. Da precisare che per il momento le nuove “Lexion” si affiancheranno alle attuali senza sostituirle, cosa che permetterà a Claas di proporsi sul mercato con una gamma di raccoglitrici di classe alta composta da ben 43 modelli, quattro dei quali disponibili anche in allestimento “Montana” per operare su terreni caratterizzati da forti inclinazioni trasversali e longitudinali.

Motori

Le nuove “Lexion” sono azionate da motori Mercedes o Man a seconda del range di potenza con cui si offrono. L’attacco è dato da unità Mercedes serie “936” o 470” rispettivamente da sette litri e 700 centimetri cubi e da dieci litri e 700 centimetri cubi. I “936” coprono le potenze comprese fra 313 e 354 cavalli proponendosi con sovralimentazioni a doppio stadio, mentre i “470” coprono le potenze di 408 e 462 cavalli. 507 o 549 i cavalli invece erogati da motori Man serie “D26”, unità da dodici litri e 400 centimetri cubi di cilindrata che cedono di nuovo il posto a motori Mercedes serie “Om 473” da 15 litri e 600 centimetri cubi nel momento in cui si approcciano mietitrebbia da 585 o 653 cavalli. Al top un altro Man, il nuovo “D 42” lanciato nell’aprile scorso a Monaco di Baviera in occasione di Bauma 2019. Forte di una cilindrata di ben sedici litri e 200 centimetri cubi si propone con la stessa architettura a sei cilindri in linea proposta da tutti gli altri motori oltre che con alimentazioni common rail ad alta pressione, si toccano i due mila e 500 bar, e omologazioni in stage V realizzate mediante sistemi egr refrigerati di pre-trattamento e sistemi doc+dpf+scr di post trattamento. Altra caratteristica comune a tutte le unità la presenza delle funzionalità “Dynamic Power” e “Dynamic Cooling”. La prima adegua carico e regime motore alle prestazioni richieste dall’operatore in un’ottica di contenimento dei consumi, non a caso inferiori fino a un dieci per cento circa rispetto agli standard di settore. La seconda modula invece l’azione della ventola di raffreddamento in base al carico termico effettivo minimizzando così gli assorbimenti energetici. I flussi d’aria uscenti dai radiatori sono inoltre orientati verso il basso e in maniera radiale al corpo macchina così da contrastare l’alzarsi delle polveri di lavorazione e allungare di conseguenza la vita utile dei filtri. Tutti i motori si interfacciano inoltre con i gruppi di lavoro della macchina mediante nuove e più dirette trasmissioni a cinghia a loro volta agenti su variatori rinforzati collegabili al sistema di lubrificazione centrale così da minimizzare i fermi macchina di manutenzione e di controllo.

Sistema Aps synflow hybrid

Il sistema di trebbiatura primario “Aps synflow hybrid” installato sulle “Lexion” ibride rappresenta una evoluzione del sistema Claas “Aps Hybrid System”. Propone infatti un battitore da 755 millimetri di diametro a dieci spranghe agente su un controbattitore dotato di accecatori gestibili dalla cabina per via elettroidraulica caratterizzato anche dalla presenza di una spranga di sgranatura ribaltabile idraulicamente per aumentare l’intensità della battuta in caso di condizioni di raccolta difficili. Il battitore è largo 170 centimetri sulle “Lexion 8000” e 142 sulle “7000”, opera sulla base di un angolo di avvolgimento di 132 gradi ed è seguito da un lanciatore che è stato maggiorato a 600 millimetri di diametro che fluidifica e regolarizza il passaggio del prodotto ai rotori “RotoPlus”, anche loro rivisti nei dettagli con un nuovo design delle griglie a dita per assicurare una separazione netta e rapida del residuo, ma anche rispettosa dell’integrità della paglia, e integranti accecatori controllati elettroidraulicamente per modulare la superficie di separazione. Prevista anche la funzione “3D” per operare su terreni in pendenza garantendo una distribuzione uniforme della granella residua sul piano di ritorno, sul piano preparatore e sui crivelli superiore e inferiore e la funzione “4D” per la regolazione degli accecatori delle griglie rotore in base alla pendenza.

Sistema Aps synflow walker

Installato sulle “Lexion” serie “5000” e “6000”, quelle che attuano in maniera convenzionale la separazione secondaria, il sistema “Aps synflow walker” rappresenta sicuramente una delle più importanti novità Claas del 2020 andando a migliorare ulteriormente le già elevate performance del sistema “Aps”. All’atto pratico si concretizza in una rivisitazione strutturale di quest’ultimo basata sulla presenza di un pre-acceleratore da 450 millimetri di diametro, un battitore da 755 millimetri di diametro con dieci spranghe e, questa la novità più eclatante, un cilindro di separazione addizionale avente diametro di 600 millimetri posto tra battitore e lanciatore. Così strutturato il sistema “Aps synflow walker” può giovarsi di un angolo di avvolgimento di 132 gradi sul battitore e 116 sul cilindro di separazione addizionale, risultando anche facilmente adattabile a vari tipi di coltura e alle condizioni di lavoro grazie alla possibilità di regolare dalla cabina, idraulicamente e in parallelo, tutte le griglie di separazione. Un sistema di protezione dai sovraccarichi evita inoltre che si verifichino ingolfamenti e sempre sul controbattitore sono previsti sia accecatori gestibili dalla cabina per via elettroidraulica sia una spranga di sgranatura ribaltabile per aumentare la superficie di attrito e l’aggressività nei confronti del raccolto. Così strutturato il sistema permette di separare fino a 25 per cento circa di prodotto in più rispetto ai modelli precedenti. Le larghezze del battitore sono di mille e 700 millimetri per le macchine serie “6000” e mille e 420 per le serie “5000”.

Pulizia jet stream

Tutte le nuove “Lexion” sono dotate del collaudato sistema di pulizia finale “Jet stream”, operante tramite ventilatore a turbina a sei o otto stadi, a seconda del modello, e un doppio gradino ventilato per dar luogo a una pre-pulizia intensiva. Il sistema assicura un flusso d’aria ad alta pressione sui crivelli che, come il ventilatore, possono essere regolati elettricamente dalla cabina. Prevista inoltre la funzione “AutoSlope” che riduce la portata di aria del sistema di pulizia se si lavora in salita e l’aumenta in discesa. Da segnalare anche la presenza di un nuovo quantimetro che opera mediante una piastra a impatto posta sopra l’elevatore della granella così da poter misurare il rendimento senza richiedere il preventivo peso di mille grani di raccolto per tarare il sistema. Questi risulta in effetti calibrabile solo una volta all’anno per tipo di coltura, operazione che può essere eseguita direttamente dalla cabina.

Cemos automatic

Per garantire alle sue nuove “Lexion” la massima efficienza Claas offre la possibilità di equipaggiare le macchine con una serie di assistenze per una regolazione automatica della macchina in base alle diverse strategie scelte dall’operatore. Il sistema “Cebis”, ora di tipo touchscreen, integra la funzione “Cemos automatic” che permette alla macchina di autoregolarsi con dinamiche diverse a seconda della strategia scelta. Della nuova architettura elettronica fa parte anche l’operatività “Field scanner” a base laser che dirige la macchina lungo il margine del raccolto a sinistra, a destra o lungo la linea di avanzamento. Prevista anche la possibilità di utilizzare il sistema “Telematics” che connette in tempo reale la macchina agli uffici tecnici aziendali permettendone un controllo a distanza dell’efficienza.

Sistema Terra Trac

Come accennato nel testo di presentazione della nuova gamma “Lexion”, è possibile accessoriare tali macchine con il sistema di propulsione “Terra Trac” nel caso si debba operare su terreni cedevoli o su pendenze accentuate. Il sistema assicura pressioni al suolo inferiori fino al 66 per cento rispetto a quelle proposta dalla stessa macchina equipaggiata in maniera tradizionale, una maggior stabilità in pendenza e minimi slittamenti, fattore quest’ultimo che contribuisce a minimizzare i consumi. Su strada assicura inoltre la possibilità di muoversi a 40 chilometri/ora e non lede la possibilità di disporre di ruote motrici anche sul ponte posteriore.

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