Ferguson Te-20, storia di un capolavoro

Conosciuto anche col soprannome “Little Grey Fergie”, il trattore agricolo Ferguson Te-20 è stato il protagonista assoluto della meccanizzazione agricola del decennio compreso tra il 1946 e il 1956

Ferguson Te-20
Ferguson Te-20

A volte capita. Nel caso specifico nell’Ottobre del 1938, quando due degli uomini più ingegnosi e intraprendenti dell’epoca, Henry Ford e Harry Ferguson, si conobbero e dettero vita a un accordo storico. L’incontro nella proprietà agricola di Ford a Fair Lane, negli Stati Uniti, testò sul campo le potenzialità del sistema d’attacco tre punti con sollevamento idraulico brevettato da Harry. Questi si presentò sul posto con un trattore Ferguson “Brown” che mise subito al lavoro entusiasmando il magnate industriale sia a livello prestazionale sia tecnologico. Oggi un trattore senza sollevatore posteriore sarebbe quasi inconcepibile ma allora tale funzionalità non era prevista e i trattori vedevano le loro possibilità operative limitate al traino o all’azionamento di attrezzature fisse mediante prese di forza a puleggia.

Un trattore capolavoro

Nell’Ottobre del ’38 si creò quindi un binomio ideale, con Harry Ferguson che disponeva di un rivoluzionario sistema di movimentazione per gli attrezzi agricoli, frutto di più di venti anni di ricerca, ed Henry Ford che invece era titolare di un impero industriale unico al Mondo, capace di produrre trattori ad un costo contenuto. L’idea di dar vita a un accordo di collaborazione maturò fra i due quasi all’istante e all’unisono e si concretizzò in una stretta di mano, senza contratti o avvocati di mezzo. Sia Henry sia Harry erano d’altra parte gente di parola, discendenti da agricoltori e originari dello stesso paese, l’Irlanda, e per definire il da farsi non avevano bisogno di scrivere o intermediari. Si associarono e di lì a poco crearono dapprima il trattore Ford-Ferguson “9N” e poi, dal 1942, la sua evoluzione, il modello “2N”.

Ferguson Te-20
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Fu un successo che durò negli anni, fino a quando al vertice delle aziende Ford e Fordson non si insediò il nipote di Henry Ford, Henry Ford II che nel 1947 ritenne nullo l’accordo fatto tra suo nonno e Harry Ferguson, dichiarando che la semplice stretta di mano tra i due uomini non valeva niente e che Harry Ferguson approfittava costantemente di questa collaborazione producendo suoi trattori con l’attacco a tre punti concorrenti ai Ford. A quel punto Harry Ferguson intentò una causa contro Ford dopo aver assicurato il futuro della sua società dapprima associandosi con il gruppo Britannique Standard e poi creando una nuova Società, Harry Ferguson Limited con sede in Gran Bretagna.

Avendo bisogno di un partner, esaminò le imprese del Paese che avrebbero potuto aiutarlo nell’impresa a cominciare dal gruppo Standard Motor Company, azienda che costruiva le automobili Vanguard. Questi dovette però rifiutare la collaborazione causa la mancanza di materie prime indotte dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma la cosa non fermò Harry Ferguson. Si rivolse direttamente all’allora ministro delle finanze, Stafford Crips e gli spiegò i vantaggi che il suo trattore avrebbe indotto a livello industriale e agricolo proponendo anche di realizzarlo in una fabbrica ubicata a Coventry, regione sinistrata che molto si sarebbe giovata dei nuovi posti di lavoro.

Ferguson Te-20
Ferguson Te-20

Convinto della cosa il Ministro si attivò in merito e fece avere a Harry le materie prime necessarie alla costruzione dei primi trattori e dei loro attrezzi in collaborazione con il gruppo Standard Motor Company precedentemente contattato. Accadde così che mentre Fordson lanciava il suo trattore “8N”, che riprendeva le linee e la meccanica dei modelli “9” e “2N,” Harry Ferguson e Standard Motor Company avviarono la costruzione in serie del modello “Te-20”, dove la sigla “Te” stava per “Tractor England” e la cifra “20” corrispondeva al numero di cavalli al volano.

Era praticamente una copia del trattore Fordson “9N”, ma con qualche dettaglio in più che permetteva di distinguerlo e con cofano dalle linee più pulite chiuso anteriormente da una calandra costituita da barre orizzontali e non verticali. Il cofano si apriva in avanti, permettendo così un buon accesso al motore e ai suoi organi esterni per facilitare le manutenzioni e le pulizie dei radiatori.

La trasmissione era originale, la frizione centrale ra a marchio Borg&Beck e i freni erano forniti da Girling. Il motore doveva essere uno Standard Motor Company, ma inizialmente con un propulsore American Continental “Z-120”, un quattro cilindri alimentato a benzina e con distribuzione a valvole in testa erogante quasi 24 cavalli. Tale unità dopo il 1948 connotò però solo i trattori che venivano allestiti negli Stati Uniti, a Detroit (sul mercato con la sigla “To-20”, dove “To” stava per “Tractor Overseas”).

Harry Ferguson puntava a una concorrenza a Ford a livello globale e quindi oltre a vendere le sue macchine in Inghilterra e in Europa invase anche gli Stati Uniti, in particolare con i modelli “P’tits gris”, “Piccoli grigi”, sulla base del loro colore. Erano molto apprezzati sia dai piccoli agricoltori sia dai grandi coltivatori e brillavano per versatilità, maneggevolezza, facilità di guida e robustezza. La macchina di maggior successo fu “Te-A20”, successore di “Te-20” ma equipaggiata col motore quattro cilindri Standard Motor Company originariamente previsto. L’unità, da un litro e 850 centimetri cubi di cilindrata, sviluppava sempre 24 cavalli, ma era più affidabile e robusta del motore americano.

Ne conseguì che “Te-A20” diventò il trattore di riferimento per l’epoca in tutto il Mondo e fino al 1951. In quell’anno, mentre Harry Ferguson vinse la sua causa contro Ford incassando una montagna di dollari, Standard Motor Company equipaggiò il piccolo trattore con il suo nuovo propulsore da due litri 100 centimetro cubi sviluppante più di 28 cavalli.

A un anno dalla cessata costruzione di “Te-20 ecco “Te-D20”, trattore il cui motore da 26 cavalli funzionava con olio pesante, e “Te-H20”, mosso dal quattro cilindri Standard Motor Company ma funzionante a petrolio. Di fatto il trattore era disponibile con alimentazioni a olio pesante, benzina o petrolio così da adattarlo al meglio alle realtà agricole in cui andava a inserirsi. A tali modelli si affiancò poi anche una versione diesel siglata “Te-F20” e mossa da un motore Freeman Sanders, da due litri e cento centimetri cubi di cilindrata erogante 25 cavalli. Fu il primo trattore azionato da un diesel costruito in Inghilterra e risultò il modello più apprezzato dopo “Te-A20”, col quale rappresentava il grosso della produzione.

Ferguson Te-20
Ferguson Te-20

A quell’epoca la società Ferguson che dopo il mese di agosto del 1953 si fuse con Massey-Harris, proponeva 16 versioni del suo “P’tit gris”. Oltre ai quattro modelli standard, erano offerte anche delle versioni strette, basse, da vigneto e industriali e la serie in tutte le sue varianti rimase sul mercato fino all’Ottobre del 1956, data in cedette il passo ai nuovi “Fe-35”. La produzione della totalità dei modelli prodotti dal 1947 arrivò a toccare i 517 mila e 651 esemplari cui si aggiunsero i circa 60 mila “To-20” costruiti negli Stati Uniti dal 1948 al 1951 e circa 15 mila e 400 specializzati prodotti in Francia dal 1953 al 1956. Uno dei successi commerciali più rilevanti del settore.

Un vero genio

Harry Ferguson ha inventato di tutto, giunti omocinetici, sistemi frenanti con tanto di abs, auto standard e da corsa, ma pochi sanno che è anche stato il creatore della spina con arresto a molla che permette, in pochi secondi e senza chiavi, il blocco diretto dell’attrezzo sui bracci di fissaggio del sollevatore. Oggi quella invenzione è comune a tutti i trattori del Mondo e si è estesa dopo gli Anni Cinquanta sia nel settore degli attrezzi dei lavori pubblici o militari, sia in quello dell’automobile, degli autotreni o dell’aviazione.

Titolo: Trattore d’epoca Furguson Te-20, storia di un capolavoro

Autore: Massimo Misley

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