Meccanizzazione agricola: resteranno due fiere

Fiere meccanizzazione agricola – Nelle immagini il progetto di ristrutturazione del quadrilatero fieristico di Bologna messo a punto dallo studio Mario Cucinella Architects

Tempi duri per tutti, vuoi per problemi economici, vuoi per motivi bellici. In tutti i più importanti settori manifatturieri le vendite stanno andando a rilento e in assenza di incentivi si teme che molte organizzazioni produttive non riescano a superare gli stress cui sono sottoposte.

A pagare dazio anche le fiere di meccanizzazione agricola

A conferma, l’andamento delle manifestazioni fieristiche di settore e non, con le prime che hanno vissuto tutte una riclassificazione verso il basso passando, quando va bene, da internazionali a nazionali e da nazionali a regionali. Con il salone francese Sima che ha addirittura chiuso i battenti. Uniche eccezioni in tale contesto la fiera tedesca Agritechnica e quella italiana Eima, riconfermatesi i punti di riferimento del settore e, come tali, inquadrabili senza ombra di dubbio quali eventi internazionali e quindi irrinunciabili per tutte quelle realtà che operano a livello globale o che trovano nell’export il loro core business. E proprio per consolidare tale posizionamento FederUnacoma ha recentemente annunciato il lancio di un piano di sviluppo teso ad ampliare e ammodernare le strutture espositive bolognesi che ogni due anni ospitano Eima. In vista di un’edizione 2025 che porterà a Biologna circa mille e 800 espositori e un’ottantina di delegazioni estere, e alla luce di ulteriori e futuri sviluppi, l’intero quartiere sarà completamente rivisto in termini di layout, saranno potenziate le vie di comunicazione ed esternamente a esso saranno anche create ampie aree verdi fruibili quali open space per le manifestazioni fuori salone.

Supporto specifico per le aziende

FederUnacoma è però consapevole che il successo di un’azienda non deriva solo dalla partecipazione a questa o quella manifestazione, ma dalla qualità dei prodotti e dalla capacità di comunicare tale dote agli utenti finali. Da qui il lancio di una una struttura specifica, l’”Accademia di Alta Formazione per l’Industria”, in sigla “Afi”, che avrà il compito di rispondere al bisogno di nuove competenze che emerge in seno alle aziende non soltanto della meccanica agricola ma anche di settori industriali affini. Lo squilibrio fra le professionalità presenti attualmente nelle aziende e quelle che sarebbero invece richieste è in effetti sempre più accentuato, tant’è che anche una recente indagine avanzata da Unioncamere ha evidenziato come nell’anno in corso il 74 per cento delle imprese italiane dell’industria e dei servizi preveda di dover investire per l’aggiornamento del proprio personale interno.

Regioni e atenei con FederUnacoma

L’Accademia organizzerà un’ampia rosa di corsi e seminari in partnership con Regioni e Università e in tale contesto sono anche previste le certificazioni delle competenze acquisite dai partecipanti. Fra i primi focus dell’Accademia l  tecniche di marketing, la gestione d’impresa, l’approccio ai mercati esteri, l’adeguamento alle normative e la comunicazione, tutte attività che vanno approcciate mediante figure professionali competenti e costantemente aggiornate sulle evoluzioni dei vari settori.

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