Weidemann: compatto per antonomasia

Dopo dieci anni di onorato servizio il sollevatore compatto di Weidemann “T4512” si rinnova. Cambiano i motori, la trasmissione, il look e le cabine. Ma non cambiano portate e dimensioni, parametri su cui si basa il successo della macchina.

Era il 2010 quando Weidemann lanciò il suo sollevatore compatto “T4512” e all’epoca molte furono le perplessità che lo accolsero, complice il fatto che dimensioni e fattezze lo assimilavano più che a una macchina professionale a un mezzo studiato per gli hobbisti e gli agricoltori part time. In realtà non era così. Bastavano pochi minuti di prova per rendersi conto che le dimensioni compatte, la larghezza di poco superiore al metro e mezzo e l’altezza inferiore ai due metri in particolare, erano perfette per operare all’interno di stalle e allevamenti, che la portata di oltre 12 quintali permetteva di brandeggiare senza problemi anche le rotoballe più dense e lo sbraccio di quattro metri e mezzo di far fronte a un’ampia gamma di accatastamenti e carichi, ivi compresi quelli necessari per superare le sponde laterali di molti rimorchi.

T4512” era quindi molto più dinamico e funzionale di quanto sembrasse, tant’è che in poco tempo divenne poi un must di settore dando luogo a non poche imitazioni. Ora il nuovo modello, una svolta generazionale indotta dalla necessità di ottemperare alle normate anti inquinamento stage V. Nuovi motori a tre cilindri Yanmar quindi, da 25 e 45 cavalli di potenza in luogo dei precedenti da 31 e 40, emissionati senza dover ricorrere a scr di sorta e raffreddabili giovandosi di una ventola reversibile e che permette di operare anche in ambienti polverosi senza doversi fermare per pulire le griglie di ventilazione del cofano. Affidabili e pacate nelle emissioni sonore, le unità si abbinano a una nuova trasmissione idrostatica e continua denominata “ecDrive”, “Electronic Control Drive”, che mette a disposizione dell’operatore quattro diverse modalità di lavoro selezionabili in funzione dell’attività da affrontare.

La prima, “Auto”, permette di controllare in maniera diretta la macchina così da poter sfruttare le performance nella maniera ritenuta più opportuna, mentre la seconda modalità, “Eco”, riduce in automatico il regime motore a due mila e 200 giri quando la macchina raggiunge la velocità impostata in precedenza dall’operatore così da minimizzare i consumi. La terza modalità, denominata “attrezzo”, permette poi di impostare il regime motore con l’acceleratore manuale e di regolare la velocità di marcia con il pedale dell’acceleratore o, se la macchina dispone del cruise control previsto in opzione da Weidemann, a step di cento metri/ora. Ciò garantisce un avanzamento costante e preciso del cantiere di lavoro, fermo restando che se il carico sull’attrezzo si fa elevato e si deve orientare sul lavoro la massima potenza possibile il sistema rallenta in automatico la velocità ripristinandola non appena superata l’empasse.

Si comporta in maniera abbastanza analoga infine la modalità “M-Drive” studiata per agevolare l’esecuzione dei cicli di lavoro di tipo “alza/abbassa” che quindi permette di controllare sempre la velocità di avanzamento col pedale dell’acceleratore previa impostazione dei giri motore con l’acceleratore manuale. Di fatto va a sostituire la necessità di ricorrere al comando inching quando si deve operare a bassissima velocità ma con grande precisione. A seconda del motore installato la trasmissione “ecDrive” permette inoltre di raggiungere i 20 o 30 chilometri/ora, prestazioni fruibili su qualsiasi fondo in assoluta sicurezza grazie a una trazione integrale permanente asservita dalla possibilità di bloccare il differenziale per via elettroidraulica e da un nuovo sistema di sterzo programmabile.

A differenza della precedente generazione di “T4512” che proponeva solo la sterzata integrale in fase ora i nuovi mezzi possono essere controllati sia in maniera tradizionale, cioè sterzando solo con le ruote anteriori, sia in maniera a granchio. Una manovrabilità assoluta e totale quindi, ma anche un superiore livello di sicurezza indotto dalla presenza di un nuovo freno a mano elettrico in grado di offrire le funzioni di “Auto-hold” e “Hill-hold”, con la prima che prevede l’attivazione automatica quando la macchina è ferma, l’inversore è in folle o l’operatore lascia il sedile. Allo stesso modo, il freno a mano viene rilasciato automaticamente all’avvio della macchina utilizzando il pedale dell’acceleratore grazie alla funzione “Hill-hold”.

Sollevamenti verticali sempre verticali

Una delle migliori prerogative funzionali dei sollevatori compatti “T4512” era insita nella funzione “Vls”, “Vertical lift system” che andava a controllare l’alzata di un carico facendo sì che questi si muovesse in automatico sulla base di una traiettoria rettilinea mantenendo anche il carico sempre nell’assetto voluto dall’operatore. Suoi nuovi “T4512” tale funzione non solo è rimasta ma è stata ulteriormente perfezionata per rendere le movimentazioni più rapide ma anche più progressive, facili da gestire e sicure.

Nuovo look e nuova cabina

Fra gli up grade avanzati dai nuovi sollevatori compatti Weidemann “T4512” modello 2021 non possono passare inosservati il nuovo look e le nuove cabine, col primo orientato a rendere la macchina oltre che funzionale anche gradevole da vedersi e le seconde che invece puntano a rendere il lavoro più confortevole e facile. La cabina vanta in effetti nuovi e più luminosi interni, una disposizione dei comandi più ergonomica e un display di interfaccia uomo-macchina meglio organizzato. Il volante è inoltre regolabile in base alle esigenze individuali di ogni operatore né manca un nuovo joystick multifunzione che permette di controllare le più importanti funzioni di bordo con una sola mano.

Fra queste anche quella telescopica, attivabile in modo proporzionale tramite un potenziometro che permette di personalizzare le velocità di lavoro, e due funzioni elettroniche fra loro indipendenti configurabili singolarmente a piacere. Previsto anche uno strumento di diagnosi denominato “wedias” che monitorizza il funzionamento dell’intera macchina segnalando medianti codici numerici l’eventuale insorgere di malfunzionamenti. Il vano è ovviamente realizzato con pannellature di cristallo atermico per garantire la massima visibilità, è climatizzabile e nel caso si profilino utilizzi full time delle macchine, quindi anche nelle ore notturne, è possibile integrare i proiettori anteriori e posteriori led da mille lumen forniti di serie con ulteriori batterie di proiettori led da mille e o due mila lumen installabili sia sul braccio telescopico sia sul tettuccio della cabina.

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