La gamma di rameici per la difesa fitosanitaria

Fino a circa 150 anni fa la difesa delle colture era delegata fondamentalmente alle preghiere e alle processioni rivolte al Santo protettore. Nulla permetteva infatti di arginare insetti e funghi patogeni quando questi decidevano di attaccare le piante coltivate. E quando ciò accadeva era la fame, come avvenne a metà del XIX secolo quando la peronospora delle patate sbarcò in Europa falcidiando le produzioni continentali. Solo dopo, purtroppo, si scoprì che il rame poteva proteggere le colture dalle rispettive peronospore, come pure che lo zolfo era un valido alleato contro l’oidio. Il XX secolo ha visto poi l’ingresso nel mercato degli agrofarmaci di sintesi, capaci di eliminare efficacemente malerbe, insetti e patogeni, ma con alcune criticità tossicologiche e ambientali che hanno portato nel tempo a selezionare solo i più sostenibili e a cercare soluzioni ad essi alternativi. Oltre a sviluppare molecole sempre migliori quanto a profilo tossicologico e ambientale, però, la ricerca ha guardato oltre, sondando le opportunità offerte dalla microbiologia e dalle sostanze di derivazione naturale.

Tradizioni italiane a livello di rameici

Una storia lunga quindi più di un secolo e mezzo, ma che può essere condensata in un solo catalogo prodotti come quello di Gowan Italia. La Casa italo-americana ha infatti ereditato la profonda cultura di Isagro nel campo dei rameici, come pure lo stabilimento di Adria che li produce, potendo oggi offrire una gamma che contempla ogni possibile sale di rame attualmente impiegabile in agricoltura. Questi sono contenuti nelle linee “Airone”, “Assoram”, “Basiram”, “Grifon” e “Hattrick”, atte a soddisfare esigenze fra le più disparate. Oltre a essere il primo produttore italiano di rameici, Gowan Italia detiene anche la proprietà di alcune sostanze di sintesi, a partire da zoxamide e tetraconazolo. Il primo, racchiuso nella linea “Electis”, è un antiperonosporico di elevata efficacia grazie alla tenace resistenza al dilavamento e al meccanismo d’azione innovativo che trova il massimo dell’espressione nella protezione dei grappoli.

Tetraconazolo risulta invece efficace su numerose patologie fungine di frutticole, orticole, nonché di vite e cereali. A questo triazolo, alla base della linea “Domark”, sono stati poi nel tempo affiancati altre sostanze attive della medesima famiglia chimica, come penconazolo, difenoconazolo e tebuconazolo. Ciascuno con le proprie peculiarità e campi di impiego. Una volta passate in rassegna le soluzioni che coprono le prime due fasi storiche della fitoiatria, i rameici e le sostanze di sintesi, nel catalogo dell’azienda faentina spiccano anche alcuni prodotti di origine microbiologica, come per esempio “Remedier”, contenente Trichoderma asperellum e Trichoderma gamsii, due microrganismi utili che stanno progressivamente ampliando i propri impieghi in agricoltura. Oltre all’estensione d’etichetta definitiva su Kiwi, nel corso del 2023 “Remedier” ha infatti ottenuto alcune autorizzazioni in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria.

Autorizzato anche su vite

Segno che il prodotto desta interesse e viene quindi richiesto da tecnici e associazioni di produttori. Per esempio, al momento di andare in stampa il biofungicida della Casa americana può ancora essere impiegato contro Muffa grigia e Marciume acido su vite, coltura già prevista in etichetta per il contenimento del Mal dell’Esca. Questa deroga terminerà solo il 20 ottobre 2023. Ormai terminate invece le deroghe su nocciolo, per il controllo di Gleosporiosi e Necrosi grigia, e su frumento, per il controllo della fusariosi. Si attende quindi che “Remedier” possa ricevere presto queste estensioni in etichetta in via definitiva.

“Mago” di nome e di fatto

Infine, “Mago”, un coadiuvante dei trattamenti fitosanitari a base di sorbitan mono oleato etossilato. Tensioattivo non ionico, riduce la tensione superficiale della miscela fitosanitaria favorendo in tal modo una migliore copertura delle colture trattate. Grazie alle proprie caratteristiche “Mago” conferisce agli agrofarmaci una maggiore resistenza al dilavamento, migliorandone l’efficacia complessiva e riducendo al contempo le perdite di prodotto.

Titolo: La gamma di rameici per la difesa fitosanitaria

Autore: Redazione

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