La risposta del Presidente

Di seguito la risposta data dal presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni, all’articolo pubblicato su Macchine Trattori numero 170 a pagina 18


Gentile Direttore,

ho letto l’articolo pubblicato sul numero di marzo della Sua rivista, dedicato al rinnovo del contratto per EIMA International tra la nostra federazione e la Fiera di Bologna. Comprendo che per una casa editrice di Milano, che peraltro ha già promosso nell’area cittadina eventi di carattere dimostrativo in tema di meccanizzazione agricola, la prospettiva di un trasferimento di EIMA nel quartiere fieristico milanese potesse apparire preferibile rispetto alla permanenza a Bologna. E’ un punto di vista legittimo, ma strettamente individuale, perché l’accordo con la Fiera di Bologna è stato invece giudicato la scelta giusta dalla grande maggioranza delle imprese del nostro settore e dalle stesse categorie degli operatori economici. Ma l’aspetto che mi preme puntualizzare con fermezza, a fronte del Vostro articolo, riguarda il modus operandi della nostra federazione. A differenza di un’azienda editoriale come “Macchine Trattori”, nella quale Le è consentito – nella Sua duplice funzione di direttore e di editore – di scrivere di qualsiasi cosa in modo soggettivo e discrezionale, nel caso di una federazione come la nostra, e della società di servizi che ne è diretta emanazione, l’insieme delle attività, le strategie di sviluppo e le stesse funzioni assolte dal presidente sono tutte definite da un consiglio direttivo e da un consiglio d’amministrazione, disciplinate da un preciso protocollo, realizzate nel rispetto degli statuti federativi e confindustriali e ratificate dall’assemblea degli associati. Non ci sono funzioni e incarichi che la presidenza avochi a sé senza un processo deliberativo trasparente, corale e ineccepibile dal punto di vista della forma e della sostanza. Del resto penso che solo la condivisione delle scelte – quelle che possono riguardare il rinnovo del contratto con Bologna, la definizione degli obiettivi della federazione, l’assegnazione degli incarichi, la durata dei mandati e tutte le altre – sia garanzia di democraticità, ed anche di qualità e assennatezza del lavoro che si svolge. Operare da “solisti”, come può permettersi di fare Lei con il Suo giornale, presenta alcuni vantaggi dal punto di vista decisionale, ma comporta il rischio di perdere un senso oggettivo delle cose e di trattarle in modo inappropriato ed anche maldestro, come in questo caso. Le assicuro che il progetto per il rilancio di EIMA a Bologna è molto promettente, e penso che Lei stesso avrà motivo di ricredersi.


La rivista ha il difetto, per qualcuno un pregio, di scrivere ciò che pensa senza condizionamenti di sorta. Ha però anche il pregio, per qualcuno un difetto, di dare voce a chi la pensa in maniera contraria. Preso atto di quanto sostenuto dal Presidente e ferma restando la posizione della Rivista, si lascia ai Lettori il compito di trarre le conclusioni che riterranno più opportune. Per completezza di informazione si riporta però quanto previsto dal Codice etico di Confindustria, ente di cui fa parte FederUnacoma. Nella “Carta dei valori e dei principi” sancisce, all’articolo sei, il dovere per le sue consociate di “orientare le proprie azioni secondo comportamenti improntati all’etica e alla trasparenza, fondati su integrità, correttezza e assenza di conflitti di interesse”, posizione ulteriormente ribadita nella sezione “Codice di condotta” in cui è espressamente richiesto a tutti coloro che rivestono incarichi associativi di “evitare di assumere incarichi, di natura politica o in associazioni esterne, che possano generare conflitti di interesse”.

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